FOTO DI FAMIGLIA

2023127 minTutti   Amore e FamigliaFotografia, Terremoto, Valore della Famiglia

Foto di famiglia segue l’infanzia e la giovinezza di Masashi Asada: la vita familiare; la storia d’amore decennale con l’amica d’infanzia; il sogno di diventare un fotografo professionista. Quando nel 2011 si trova davanti al dramma collettivo dello Tsunami, Masashi decide di lasciare momentaneamente la professione per dedicarsi come volontario alla raccolta e riordino delle fotografie trovate tra le macerie. Le azioni di Masashi sono un inno all’amore familiare e alla carità verso il prossimo. In Sala

Foto di famiglia segue l’infanzia e la giovinezza di Masashi Asada, tra vicende private e pubbliche: la vita familiare (la famiglia di Masashi è composta dai suoi genitori, Akira e Junko e dal fratello maggiore Yukihiro); la storia d’amore decennale con l’amica d’infanzia Wakana; il sogno di diventare un fotografo  professionista, con i dubbi e le difficoltà che accompagnano questa aspirazione; infine il dramma collettivo dello Tsunami del 2011, in seguito al quale Masashi decide di lasciare momentaneamente la professione per dedicarsi come volontario alla raccolta e riordino delle fotografia trovate tra le macerie, dando un contributo a riunire, anche solo idealmente, molte famiglie distrutte dalla catastrofe naturale.

La vicenda comincia con Masashi e suo fratello bambini: la madre, Junko, lavora come infermiera, mentre il padre, Akira, sta a casa ad accudire i due fratellini. Akira ha una grande passione: la fotografia. Possiede numerose macchine fotografiche con cui scatta dei ritratti ai suoi due figli in ogni occasione. Yukihiro è seccato da queste sedute di posa fotografica, mentre il piccolo Masashi sembra trovarsi a suo agio e divertirsi nel posare per questi scatti familiari. Così, il giorno del suo dodicesimo compleanno, suo padre gli regala una delle sue macchine fotografiche, e Masashi, sulle orme paterne, si appassiona alla fotografia. Scatta le prime foto ai suoi familiari e alla compagna di scuola Wakana. Qualcosa è nato in lui. Una scintilla che Masashi decide di coltivare iscrivendosi all’accademia di fotografia. Per la sua laurea scatterà una foto della sua famiglia che ottiene successo e sembra segnare l’inizio di una brillante carriera. Tuttavia, un paio d’anni dopo, ritroviamo un Masashi irriconoscibile, demotivato e apatico, che vive a casa dei suoi genitori e appare disinteressato a trovare un lavoro “normale”. La fotografia è ancora il suo sogno, ma la paura di mettersi in gioco e la mancanza di ispirazione lo bloccano. La sua famiglia è preoccupata per lui. All’improvviso, dopo un colloquio con suo padre sui sogni di giovinezza, in Masashi scatta l’ispirazione e, quasi per gioco, partendo dai sogni d’infanzia dei propri genitori e di suo fratello, comincia a mettere in scena la famiglia Masada nelle vesti più diverse: pompieri, automobilisti, gangster, ecc. L’esperienza ricompatta la famiglia e ridà autostima e spensieratezza a Masashi, che decide di raccogliere le foto di famiglia in un libro e parte per Tokyo alla ricerca di un editore. A Tokyo si fa ospitare da Wakana, che si era precedentemente trasferita lì per lavoro, e comincia a fare piccole esperienze lavorative presso degli studi fotografici; nel frattempo si affanna per farsi ricevere da numerosi editori, che però sembrano insensibili alle sue fotografie, liquidando il suo lavoro come nient’altro che un “album di famiglia”. Quando Masashi sembra sul punto di mollare di nuovo, Wakana gli offre l’occasione della vita: affitta uno spazio d’esposizione per un paio di giorni, dando così a Masashi l’opportunità di farsi notare da pubblico ed editori. Finalmente un’editrice intraprendente lo nota e pubblica il suo libro. Nonostante il libro inizialmente sia un flop editoriale, la vittoria di un prestigioso premio fotografico apre a Masashi le porte del successo professionale. Ora le vendite del libro fioccano, e diverse persone lo chiamano per commissionargli dei ritratti di famiglia. Tutto si interrompe improvvisamente quando uno Tsunami colpisce il Nord del Giappone. Masashi, coinvolto emotivamente dalal vicenda dal fatto che nella città distrutta dallo tsunami abitava la famiglia a cui aveva scattato la sua prima foto su commissione, decide di andare sul luogo del disastro. Sul posto trova un volontario che raccoglie fotografie tra le macerie e le espone affinché i proprietari delle foto o i loro cari possano recuperarle. Masashi si unisce a lui, e presto i due sono affiancati da una squadra di volontari che ha come obiettivo conservare la memoria di una comunità distrutta.


Valori Educativi



La storia narrata eleva lo spettatore verso la bellezza di legami familiari ed umani autentici. La partecipazione commossa del protagonista alla realtà che lo circonda ha molto da insegnare per quanto riguarda lo scopo dell’arte e della professione in generale. La azioni di Masashi sono un inno d’amore e di carità per il prossimo, per le vite e le esperienze degli altri, a cui egli si dona con gioia e sincero spirito di servizio.

Pubblico

Tutti

C’è un problema di sceneggiatura molto evidente che rischia di spezzare il film in due parti poco comunicanti tra loro, ma ciononostante la storia è sincera e commuovente e il nucleo tematico della fotografia come mezzo dell’amore e della memoria familiare e comunitaria funziona come collante dell’opera, limitando i danni.

Giudizio Artistico



C’è un problema di sceneggiatura molto evidente che rischia di spezzare il film in due parti poco comunicanti tra loro, ma ciononostante la storia è sincera e commuovente e il nucleo tematico della fotografia come mezzo dell’amore e della memoria familiare e comunitaria funziona come collante dell’opera, limitando i danni.

Cast & Crew

Regia

Sceneggiatura

Ryōta Nakano

Sceneggiatura

Tomoe Kanno

Sceneggiatura

Our Review

Foto di famiglia è una storia delicata e leggera, che viaggia in bilico tra risate e lacrime, tra biografia individuale e dramma collettivo. Masashi è un protagonista perfetto, perché anch’egli è continuamente in bilico: tra fiducia in sé stesso e rassegnazione, tra successo e fallimento, tra lavoro e famiglia, tra fotografia e vita. Anche noi, come la sua famiglia, lo vediamo periodicamente uscire dal nostro campo visivo per rientrarci dopo anni, e così facendo lo accompagniamo dall’infanzia all’età adulta, fino a comporre il mosaico di una vita che sentiamo profondamente vera, sinceramente umana. E questo avviene perché la vicenda di Masashi racconta del sentimento più umano di tutti: l’amore. L’amore per la famiglia, per il prossimo, per la vita. Indissolubilmente legata alla vicenda di Masashi c’è la fotografia, che è per lui lo strumento di questo amore. Non a caso, quando a ventiquattro anni si ritrova spento, privo d’entusiasmo e d’ispirazione artistica, riparte dall’amore: fotografa ciò che ama, i membri della sua famiglia. Questo episodio esprime chiaramente che la ricerca dell’ispirazione artistica rischia di allontanare l’uomo da ciò che di quell’ispirazione è nutrimento essenziale: la vita. L’ispirazione non scende dai cieli, ma parte sempre dall’uomo, dalla sua partecipazione commossa alla realtà che lo circonda. Proprio per questo, di fronte al tragico episodio dello tsunami, Masashi non esita a lasciare una carriera fotografica in rampa di lancio per rendersi utile, ancora una volta occupandosi di fotografie, questa volta però non di scattarle, ma di raccoglierle tra le macerie, pulirle e catalogarle per coloro che verranno a reclamarle. Come nella vicenda privata, ma trasposto in un ordine di grandezza superiore, anche qui le fotografie sono simbolo d’amore: in questo caso il lavoro dei volontari permette ai superstiti di conservare il ricordo dei propri cari. La fotografia è memoria dei legami che abbiamo creato e della vita che abbiamo vissuto, e nel lavoro di Masashi e degli altri volontari è forte la volontà di ricordare e di aiutare gli altri a ricordare, di aiutarli, nonostante tutto, a continuare ad amare.

Come spesso accade, il punto di forza del film è anche la sua debolezza. In questo caso, se il dramma collettivo del Giappone colpito dallo Tsunami fornisce quella forza emotiva in più all’ opera, la seconda parte del film spinge fuori dalla storia quelli che nella prima metà erano stati i protagonisti: mette in ombra la famiglia Asada e in parte anche lo stesso Masashi. Nonostante la biografia di Masashi e il forte nucleo tematico della fotografia e delle “foto di famiglia” tengano unito il tutto, si avverte la netta separazione del film in due parti, quelle pre e post Tsunami, che potrebbero essere due film diversi. Così, molto di ciò che era stato costruito nella prima metà del film viene sacrificato e lasciato ad un livello superficiale: la psicologia di Masashi, che in più punti aveva mostrato di poter essere interessante; il rapporto tra Masashi e Wakana, la quale nell’ultima ora di film si limita giusto ad una comparsata; il rapporto di Masashi con i genitori e il fratello, dato che le sue evidenti difficoltà nell’integrare professione e vita familiare avevano fornito spunti in merito. Tutto ciò è sacrificato nella seconda parte del film, che si dedica ad una vicenda sostanzialmente diversa se non fosse per la presenza di Masashi e del tema della fotografia come luogo della memoria e custodia dei legami affettivi.

Nel complesso quindi la sceneggiatura ha un problema abbastanza evidente di continuità tra prima e seconda metà del film, ma il nucleo tematico, formato da amore e memoria unite nell’immagine della “foto di famiglia”, è ben costruito e metaforicamente molto forte, e rende “Foto di famiglia” un film che, pur nella sua leggerezza, riesce a commuovere e far riflettere, imprimendo genuine emozioni nel cuore dello spettatore.

Autore: Nicolò Pedemonti

Details of Movie

Etichetta
Paese Giappone
Tematiche (generale)
Titolo Originale Asadake!
Tematiche-dettaglio
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