DUE DONNE – PASSING
Due donne afroamericane ma di pelle bianca affrontano i pregiudizi razziali nella New York del 1925 in modo differente.ma entrambe sanno che non c’è soluzione per loro insicurezza. Una storia ben raccontata in odore di Oscar. Su Netflix
New York 1925. Irene, una afroamericana di pelle chiara che vive ad Harlem con suo marito, un medico affermato, si reca nella “parte bianca” per comperare dei giocattoli per i suoi due figli. Sopraffatta dal caldo entra nella zona bar di un albergo per rinfrescarsi con una bibita. Il colore chiaro della sua pelle le permette di non subire alcun veto all’ingresso. In quelle circostanze viene avvicinata da una donna dai capelli biondi e a fatica riconosce in lei Clare, una sua amica di infanzia, anche lei di colore chiaro perché meticcia. Le due donne si siedono a chiacchierare e ad aggiornarsi sulle loro rispettive vite. Con sorpresa Irene scopre che Claire ha sempre finto di essere una bianca e ha sposato un ricco uomo bianco che odia i neri….
Rebecca Hall
Rebecca Hall
Valori Educativi
Una donna che ritrova un’amica dopo tanti anni cerca di comportarsi come tale avendo il coraggio di dirle una scomoda verità
Pubblico
10+L’argomento trattato può annoiare i più piccoli
Giudizio Artistico
Alla sua prima prova da regista e sceneggiatrice, Rebecca Hall riesce a raccontare con eleganza ma in un modo eccessivamente trattenuto una insolita storia intima di due donne. Probabile candidatura all’Oscar 2022
Cast & Crew
Regia
Rebecca Hall
Sceneggiatura
Rebecca Hall
Our Review
ono ormai tanti i film che abbiamo visto sul problema mai sopito, dell’integrazione razziale negli Stati Uniti. Questo film è ambientato nel 1925 quando vigeva, anche a New York, una netta suddivisione dei quartieri e dei negozi: quelli destinati solo ai bianchi e quelli destinati solo agli afroamericani e ci mostra una prospettiva diversa rispetto ai film precedenti. Si tratta di un punto di vista solo femminile e in particolare quello di due donne di origine meticcia. Non si tratta quindi di affermare, anche con violenza, la propria identità (ricordiamo film drammatici come 12 anni schiavo) ma ci viene presentato un modo più sottile di affrontare il problema: quello del passing, cioè di passare per donna bianca, quando in realtà l’origine è in parte afroamericana. Irene e Clare si comportano in modo opposto. Irene ha sposato un uomo di colore e vive ad Harlem, il quartiere destinato a chi ha la pelle scura. E’ una donna riflessiva, vive serenamente la sua condizione di borghese benestante e partecipa in pieno alle manifestazioni culturali della sua vivace comunità (serate al jazz club, tea party in onore di un loro scrittore diventato famoso). Cura con attenzione la sua elegante casa e si occupa dei due figli con una certa distaccata autorità. Ma il suo equilibrio, la sua ricerca di pace appare fragile. Lo si nota da come fa in modo che ogni oggetto in casa sia collocato al posto giusto, da come controlla che la sua capigliatura sia in ordine toccandosi spesso la nuca con la mano, da come reagisce dispiaciuta quando il marito racconta ai figli un episodio di linciaggio a danno di un afroamericano avvenuto quello stesso giorno: per i ragazzi -dice Irene- bisogna costruire una vita serena e non debbono sapere queste cose. Ancora più turbata è Irene quando incontra Clare; gioviale, appassionata, ha fatto una scelta opposta alla sua: vive perennemente nella finzione di essere bianca, si tuffa a pieno nei privilegi conquistati ma ha anche nostalgia delle sue origini e cerca di frequentare Irene per tornare ad apprezzare un modo di vivere che ha rinnegato. In questo modo le due donne si rispecchiano una nell’altra: due metà incomplete in cerca di un equilibrio che non trovano. Un equilibrio cercato in modo diverso: l’una ritraendosi nella pace del suo mondo costruito con cura, l’altra esternando una sicurezza gioviale che le consenta di non riflettere.
Il film è tutto qui ma la storia intima di queste due donne, le loro ansie, la loro instabilità è raccontata molto bene dall’attrice Rebecca Hall, ora per la prima volta anche regista e sceneggiatrice (il nonno di Rebecca era afroamericano). La cornice è particolarmente elegante e raffinata (camminiamo con le protagoniste lungo le splendide brownstone di Harlem) e la scelta del bianco e nero e del formato 4/3 ci consente di focalizzare l’attenzione sui primi piani delle due donne. I sorrisi controllati e di circostanza di Irene, che sembra sempre meditare qualcos’altro e le risate seducenti di Clare, pronta ad avvolgere la persona che gli sta davanti con il suo fascino seduttivo.
Si tratta di una prima prova sicuramente positiva, nonostante la storia si evolva con un ritmo eccessivamente controllato e molto probabilmente arriverà qualche candidatura per l’Oscar 2022.
Autore: Franco Olearo
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