L’ULTIMA PAROLA – LA VERA STORIA DI DALTON TRUMBO
Sinossi: Dalton Trumbo è uno tra gli sceneggiatori di Hollywood più pagati al mondo, ma è anche attivamente schierato con i sindacati in favore del riconoscimento dei diritti civili e della parità di retribuzione. Nel 1947 viene chiamato a testimoniare di fronte alla Commissione per le Attività Antiamericane (House Committee on Un-American Activities), voluta dal senatore Mc Carthy, per sospetta adesione al comunismo. A causa del suo rifiuto di deporre dinnanzi ai giudici viene condannato ad 11 mesi di reclusione e per 10 anni resta inserito nella lista nera del governo senza alcuna possibilità di lavorare. Dopo aver perso la casa, Dalton riesce con grande fatica a mantenere la propria famiglia scrivendo sceneggiature sotto falso nome.
La vita di Dalton Trumbo, sceneggiatore hollywoodiano vincitore di due premi Oscar, costretto a lavorare sotto falso nome durante il Maccartismo. Una bella storia di famiglia ma anche di orgoglio e ambizione
Valori Educativi
Il film si sofferma poco sugli aspetti politici della vicenda, ma offre un quadro piuttosto completo delle drammatiche conseguenze che la pratica del MacCarthismo comportò sulla vita dei tanti professionisti accusati di favorire l’ideologia comunista. Il racconto evidenzia bene che tipo di impatto ebbe questa drammatica vicenda soprattutto sulla vita familiare di Dalton, che dovette sopportare un intero decennio di sacrifici e difficoltà. Nonostante le forti contrarietà, le debolezze e le cadute, la famiglia Trumbo però riesce a mantenersi unita nell’affetto e nel reciproco sostegno. Anche l’amicizia che lega Trumbo ad alcuni dei suoi colleghi è fondata su un forte senso della lealtà e della solidarietà.
Pubblico
TuttiGiudizio Artistico
Il film risente di una sceneggiatura dall’andamento un po’ discontinuo in cui i molti elementi della storia non sempre si armonizzano bene tra loro, il racconto risulta quindi poco lineare e a tratti difficile da seguire. Ottima l’interpretazione di Bryan Cranston (Dalton Trumbo). Buona e accurata la ricostruzione degli ambienti e dei costumi di quegli anni. La pellicola si avvale anche di alcuni video originali dell’epoca che esaltano l’aspetto più realistico della storia e riescono a fondersi bene con le scene girate del film.
Cast & Crew
Produzione
Groundswell Productions
INIMITABLE PICTURES
SHIVHANS PICTURES
Regia
Jay Roach
Sceneggiatura
John McNamara
Our Review
Nei primi anni ’50, nel pieno della Guerra Fredda, molti professionisti americani, soprattutto appartenenti al settore dello spettacolo, furono accusati di adesione all’ideologia comunista e privati del proprio lavoro a causa dell’inserimento dei loro nomi nella temuta lista nera del governo. Recentemente nelle sale italiane è passato, per pochi giorni, un film che marginalmente aveva già trattato questo tema, The Eichmann show. In esso si narrava la storia delle riprese al processo di Adolf Eichmann, che consentirono al regista Leo Hurwitz di uscire definitivamente dalla lista nera di Mc Carthy. L’ultima parola racconta un’altra storia vera, quella dello sceneggiatore Dalton Trumbo, vincitore di due premi Oscar, che, come molti suoi colleghi dell’epoca, dovette subire una dura persecuzione da parte del governo americano a causa del proprio orientamento politico filocomunista.
Mentre Trumbo si ritrova a dover scontare 11 mesi di carcere e in seguito resta senza lavoro, mentre sua moglie e i suoi tre figli devono affrontare un decennio di sacrifici. La sua tenacia, unita alla sua abilità nel realizzare sceneggiature pregevoli ma anche grazie al sostegno dei suoi familiari, in particolare della moglie, gli consentono non solo continuare a lavorare ma addirittura di riscattare il proprio nome.
A costo di un duro lavoro e nonostante il tradimento di alcuni suoi colleghi, Dalton riesce a recuperare il successo perduto e a guadagnarne ancora di più. Tuttavia il film non sembra volere tratteggiare i contorni di un eroe moderno perseguitato dal sistema. Trumbo è un uomo dalle grandi capacità artistiche, un marito amorevole e un padre affettuoso e responsabile, ma in più di una circostanza, soprattutto nella seconda parte del film, dimostra di essere anche profondamente orgoglioso e più concentrato sul proprio desiderio di riscatto economico e sociale che attento ad ascoltare le reali esigenze affettive della propria famiglia. Personaggio veramente pregevole è invece Cleo Trumbo, moglie di Dalton, che sopporta pazientemente e con coraggio le difficoltà e le privazioni dovute al carcere prima e alla carenza di lavoro poi. Cleo resta accanto al marito fino alla fine, lo sostiene in ogni momento e trova persino la forza di mediare i rapporti tra i figli e il padre quando questo comincia ad estraniarsi completamente dalla vita familiare, ossessionato dal proprio desiderio di riscatto. Anche i figli dimostrano un grande rispetto e affetto nei confronti dei genitori e un forte attaccamento alla famiglia soprattutto nel lasciarsi coinvolgere attivamente dal lavoro “clandestino” del padre.
L’ultima parola getta luce su una porzione della storia americana poco nota, ma lo fa senza cercare di prendere una posizione politica apertamente schierata. McNamara, sceneggiatore del film, sembra più che altro interessato agli aspetti umani e alle ripercussioni sociali della storia, che, sebbene risenta di un andamento un po’ caotico, offre un quadro piuttosto interessante della vicenda attraverso la quale è possibile riscoprire altri personaggi assai noti, come John Wayne o Kirk Duglas, in una chiave del tutto nuova.
Bryan Cranston, soprattutto noto per aver recitato nella famosa serie televisiva Breaking Bad nei panni del protagonista, Walter White, offre un’ottima prova e presenta un personaggio esplorato in tutta la sua complessità.
Autore: Vania Amitrano
Details of Movie
Titolo Originale | Trumbo |
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Paese | USA |
Etichetta | Non classificato |
Tematiche-dettaglio | Maccartismo |
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