THE SUBSTANCE

2024240 min16+   Mito della giovinezza

A cinquant’anni la bellezza inizia a sfiorire e il successo viene meno, un’attrice accetta di usare un siero che le consentirà di generare un suo giovane clone. Un body horror con poca storia ma molte immagini spaventose. In sala

Elisabeth aveva avuto grande successo come attrice e la sua immagine era stata posta sul pavimento del  Walk of Fame di Los Angeles. Ora, non più giovane, ma ancora in piena forma, dirige un programma di ginnastica artistica alla televisione. Harvey, il direttore della rete, decide che è tempo di mettere in pensione la cinquantenne Elisabeth; per il programma ci vuole una nuova protagonista giovane e bella che faccia aumentare gli ascoltatori. Elisabeth, dopo una visita medica a seguito di un incidente stradale, si trova in tasca una misteriosa pennetta. Arrivata a casa, la inserisce nel televisore e parte un filmato dove si parla di The Substance, un siero misterioso in grado di generare una giovane versione di sé stessa. Elisabeth decide di provarlo anche se deve accettare le difficili condizioni del trattamento: se per una settimana vivrà la sua versione giovane, nella settimana successiva lei dovrà tornare allo stato attuale e così di seguito. Ogni violazione della regola genererà gravi inconvenienti. L’esperimento ha successo: la sua versione giovane si fa chiamare Sue ed è talmente avvenente da ottenere subito il posto alla televisione che è stato lasciato vacante da Elisabeth. Ma Sue inizia a gustare il dolce sapore del successo e vuole restare viva più dei sette giorni che le sono concessi..


Valori Educativi



Il mito del successo e dell’eterna giovinezza innesca odi, rancori, vendette

Pubblico

16+

Alcune sequenze di ferite repellenti, frequenti nudi femminili integrali

Giudizio Artistico



Eccellenti interpretazioni di Demi Moore, Margaret Qualley e Dennis Quaid. Ma la regista e sceneggiatrice Coralie Fargeat si prende 140 minuti non per sviluppare una storia ma per stupire ripetutamente lo spettatore con immagini horror

Cast & Crew

Our Review

Il protagonista del film è il corpo femminile accompagnato al mito della sua eterna giovinezza. Ripreso in tutti i modi e in tutte le sue parti: gambe, glutei, fianchi, seni, mentre la donna si scatena ballando o si rinfresca sotto una doccia. Ma poi lo scenario diventa specularmente negativo. Ecco un dito che si raggrinzisce, una gamba che si gonfia e si deforma,  una schiena che si incurva, mentre i denti iniziano a cadere.

Se in Il ritratto di Dorian Gray era il quadro che si faceva carico della decadenza fisica e della corruzione morale di Dorian, qui la situazione è più complessa: ogni atto egoistico di una delle due non danneggia solo l’altra ma si riverberano su entrambe.

Il film risultava, sulla carta, potenzialmente interessante: un atto di accusa contro il mito dell’eterna giovinezza, della bellezza costruita, contro l’artificiosità di due labbra gonfiate o l’alterazione di altre parti del corpo (per inciso: Margaret Qualley ha dichiarato che per interpretare la parte d Sue ha indossato varie protesi: perché lei nella realtà è più magra). Chi va a vedere il film con queste aspettative resterà deluso. Non c’è un messaggio che possa venir positivamente interpretato ma solo il gusto dell’horror per l’horror che scaturisce dal presupposto narrativo di una giovinezza riconquistata con molti rischi. Occorre aggiungere che le due protagoniste non si evolvono, non riflettono su ciò che sta loro accadendo, non si alleggerisce il racconto con storie d’amore collaterali ma c’è solo un crescendo di conflitto fino alle conclusioni estreme.

È lo stesso stile della regista che appesantisce il racconto. Lei ama sottolineare. Se vediamo la siringa di un ago che penetra nella pelle, lo vediamo decine di volte. Se c’è una orribile ferita da ricucire, vediamo l’ago entrare e uscire più e più volte. Se le due donne stanno lottando e una è caduta in terra, vediamo  l’altra colpirla violentemente 3,4,5, 6 volte.
Cosa resta? Resta l’epidermide di immagini forti che colpiscono il cristallino del nostro occhio ma non c’è alcun innesco di riflessione.

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Paese U.K.
Pubblico
Tipologia
Titolo Originale The Substance
Tematiche (generale)
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