LA FIERA DELLA VANITA'(Franco Olearo)
Trasposizione del famoso romanzo di William Makepeace Thackeray del 1848. Si narra di Becky Sharp che orfana di una madre francese cantante d'opra e di un padre pittore , impegna in suo fascino e la sua astuzia per farsi strada nella blasonata società inglese di inizio ottocento. Attraversa il suo tempo riuscendo a restare integra, non scendendo mai a compromessi e non appartenendo mai a nessuno se non a sé stessa.
Valori Educativi
La situazione è sufficientemente ambigua per giudicare se è Becky che sfrutta le debolezze altrui o se è lei che cerca di difendersi dal cinismo degli altri. Si mantiene comunque sostanzialmente fedele a suo marito, anche se scherza con il fuoco
Pubblico
10+Per una scena di lotta, violenza e l’accenno ad un incontro amoroso
Giudizio Artistico
Gradevole affresco dell’Inghilterra inizio ‘800, brava la protagonista Reese Witherspoon. Un eccessivo affollamento di personaggi e di eventi
Cast & Crew
Regia
Mira Nair
Our Review
Il classico romanzo di Tracheray ha ancora adesso tutte le chance di interessare le generazioni del terzo millennio. Una donna risoluta e volitiva che sa anche essere sentimentale con il suo suo uomo e che cerca di piacere ai potenti per ottenere ciò che desidera.
La regista di origine indiana Mira Nair, Leone d'oro al Festival di Venezia 2001 con Monsoon Wedding, è stata affascinata dal romanzo di Tracheray fin da piccola ed ha infine deciso di portarlo sullo schermo, complice anche la decisione di Reese Witherspoon di uscire dai ruoli di bionda in carriera per affrontare un'epopea di grande respiro.
La storia si colloca all'inizio dell'ottocento, quando la società inglese cominciava a mostrare segni di mobilità, frutto del benessere originato dalle alla ricchezza che affluiva dalle colonie dell' estremo oriente; la classe borghese iniziava a bussare con forza per cercare di entrare nel salotto buono della nobiltà terriera. La sceneggiatura ci mostra più di una trattativa di matrimonio dove giovani desiderosi di sposare solo il loro amore si mescolano con altri che si fanno i propri calcoli per rivestire la propria ricchezza dell'agognato blasone o, specularmente, per riportare linfe aurifere ad un sangue blu decaduto.
Il film, che riproduce (senza però affidarsi alla computer grafica) con molta verosomiglianza la Londra ai tempi di Giorgio IV, cerca di star dietro ad una storia complessa che si sviluppa nell'arco di un trentennio e che prevede un numero incredibile di personaggi. L'effetto risultante, dopo 137 minuti di visione, è una sorta di Bignamino del romanzo (che farà molto comodo agli studenti di letteratura inglese) ma che avrebbe avuto bisogno di maggior respiro, sopratutto per far risaltare la maturazione psicologica dei personaggi.
Il confronto con Via col vento (1939) viene spontaneo e fa capire quanto Mira Nair abbia sciacquato i panni nelle acque del Potomac : una protagonista femminile che sa affrontare con determinazione i rovesci della fortuna, il contrappunto fra l'intraprendente Beckey Sharp e la sua ingenua e romantica amica Amelia Sedley che ricorda troppo il confronto fra Rossella O'Hara e la languida Melania Hamilton.
Anche il campo di battaglia di Waterloo gremito di cadaveri ricorda incredibilmente la stazione di Atlanta ricolma di feriti dopo il passaggio delle truppe nordiste.
Ma è proprio il confronto a porre in evidenza, da una parte la bravura di Reese Witherspoon nell' essere riuscita a sostenere un personaggio così ricco di sfumature, dall'altra la mancata definizione di validi personaggi, sopratutto quelli maschili , sia quelli che sono oggetto del suo interessamento, sia coloro che costituiscono un ostacolo alle sue ambizioni.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | Vanity Fair |
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Paese | USA/GB |
Etichetta | FamilyVerde |
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