IL RE LEONE
Il cucciolo Simba viene unto come principe erede da Rafiki, il babbuino sciamano. Suo padre Mufasa, il re delle Terre del Branco e la regina madre Sarabi si occupano di educarlo alle sue future responsabilità ma Simba interpreta male il suo ruolo, ritenendo il coraggio e l’audacia più importanti della saggezza. Istigato da Scar, il fratello di Mufasa che ha perso il diritto al trono dopo la sua nascita, si avventura, assieme alla sua amica Nala nel Cimitero degli elefanti, nonostante l’esplicito divieto del padre. I due cuccioli si trovano così in un altro mondo, dominato dalle iene, che non rispettano l’autorità di suo padre. Simba e Nala vengono salvati solo in extremis da Mufasa. Si è trattato di un trabocchetto escogitato da Scar, che si è alleato con le iene per uccidere l’erede al trono. Dopo questo primo insuccesso Scar non si dà per vinto e mette in atto un tranello ancora più insidioso…
Con la stessa sceneggiatura e le stesse musiche dell’edizione animata del 1994, ritroviamo il piccolo leone che riconquista il suo regno facendo tesoro dei valori e dei saggi principi che gli ha trasmesso suo padre
Valori Educativi
Un figlio si riscatta aderendo ai valori che il padre gli ha insegnato; il potere di governo visto come un servizio agli altri; l’amicizia e la solidarietà per superare uniti le difficoltà.
Pubblico
10+Poco adatto ai più piccoli per alcune scene ad alta tensione
Giudizio Artistico
Il film recupera la bella sceneggiatura e le musiche dell’edizione del 1994; La tecnica dell’animazione fotonaturalista mostra la sua piena maturità ma presenta anche dei limiti espressivi
Cast & Crew
Regia
Jon Favreau
Sceneggiatura
Jeff Nathanson
Our Review
Quando a capo della Walt Disney c’era il suo fondatore e non era ancora nato il mercato dei VHS né dei DVD, ogni 5-7 anni i suoi capolavori tornavano nelle sale (Biancaneve, Cenerentola, Peter Pan,..) per allietare le nuove generazioni di bambini-spettatori. Oggi, nell’epoca dei DVD e dello streaming non ha più senso un’iniziativa di questo genere e assistiamo invece a dei veri e propri rifacimenti com’è già accaduto in Il ritorno di Mary Poppins, Il libro della Jungla, e ora questo Il Re Leone. Si può dire che la Walt Disney production stia provando tutte le strade: Con Il ritorno di Mary Poppins ha cercato di costruire un sequel del premio Oscar ma il risultato è stato modesto, soprattutto perché si è sentita la mancanza di belle musiche orecchiabili; con Il libro della Jungla e con questo nuovo Re leone, abbandonata la classica (e poetica) animazione 2D, si sta puntando su di un’animazione iperrealista degli animali protagonisti. A noi appaiono come veri animali (in realtà sono generati con il computer) che però parlano come degli esseri umani. La terza direzione nella quale si sta muovendo la Disney è quella di riproporre i suoi cartoni con l'impiego di attori in carne ed ossa (Aladdin, prossimamente Mulan). Si potrebbe obiettare che non ha senso confrontare la precedente con la nuova edizione del film, visto che nella grande maggioranza dei casi le sale vengono riempite da nuovi giovani spettatori; il problema riguarda al più i genitori che li accompagnano, ma c’è comunque qualcosa di importante da segnalare: queste nuove edizioni, così realistiche, risultano poco adatte ai più piccoli. La scena più drammatica del film, la mandria degli gnu che travolge prima Simba e poi il padre Mufasa spinto verso la morte dalla mano di Scar, risulta particolarmente impressionante. L’animazione 2D aveva un altro vantaggio per i più piccoli: le espressioni del volto (rabbia, commozione, tenerezza) erano codificate in modo semplice (stupore: sopracciglia alzate, occhi sgranati, bocca aperta) mentre ora, cercare di comunicare una simile reazione attraverso il volto simil-vero di un leone, è impresa veramente ardua; occorre affidarsi solo al tono della voce e ho visto in sala i bambini più piccoli chiedere al genitore cosa stesse accadendo, visto che non riuscivano a decifrare la situazione.
Per il resto il film ricalca con precisione il capolavoro del 1994, nelle musiche (con la sola aggiunta di Spirit di Beyoncé) e nella sceneggiatura con poche varianti che hanno avuto l’obiettivo di dare più spazio ai personaggi femminili (Nala, l’amica di Simba e sua madre Sarabi) e aggiungere profondità al cattivo Scar, (mellifluo, scivoloso, ipocrita, livoroso) che finisce proprio per questo, per dominare la scena.
Per il resto il nocciolo del racconto è rimasto intatto, in parte ispirato all’Amleto di Shakespeare: il fratello cattivo che uccide e spodesta il re, il giovane leone che vive con il senso di colpa finché non scopre, sentendo nella notte la voce di suo padre, che il suo riscatto passa proprio nel continuare la sua missione; l’amicizia con i due simpaticoni Timon e Pumbaa (un suricate e un facocero) e la solidarietà che diventa amore con Nala.
In questa versione risulta marcato il contrasto fra i tre approcci alla vita che si contrappongono: quello del re Mufasa, che presenta al figlio l’armonia di un mondo (il “cerchio della vita”) dove ogni essere e ogni cosa ha una sua funzione predefinita e chi lo governa ha l’obbligo di rispettarne le leggi (“mentre gli altri cercano ciò che possono prendere, un vero re cerca ciò che può dare”; “un vero re deve saper comprendere”). Al polo opposto c’è Scar coadiuvato dalle iene, che ubbidisce solo alla legge della rapina, fino a devastare tutto ciò che riesce a raggiungere. Come terza soluzione esistenziale c’è quella proposta da Timon e Pumbaa e riassunta nella canzone Hakuna Matata: nessuna regola, nessuna responsabilità, si nasce e si muore senza alcun senso (“la vita è una retta”) ma in compenso si vive tutti in amicizia (anche perché gli animali carnivori si nutrono esclusivamente di larve).
Questa riedizione ha conservato intatto il valore di questa potente storia e la qualità tecnica impiegata è eccezionale, pur con i limiti espressivi che abbiamo indicato. Il successo al botteghino (in USA come nel resto del mondo) lo sta a dimostrare.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | The Lion King |
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Paese | USA |
Etichetta | FamilyOro |
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