THIRTEEN
Tracy (Eva Rachel Wood), ha 13anni, brava e sensibile (scrive delle poesie) si accorge di esser fuori del "giro", perché viene considerata ancora una ragazzina dai suoi compagni di scuola. Tornata a casa, butta via i calzini corti e raggiunge Eve (Nikki Reed), la più ammirata dai ragazzi, in uno shopping center per comperare assieme a lei qualcosa di più "in".
Valori Educativi
L’impegno impiegato nel denunciare una situazione famigliare degradata tradisce una certa voglia di scandalizzare. Manca la capacità di guardare i personaggi dal di dentro
Pubblico
DiseducativoFumatine d’erba o vernice aspirata, furti ai grandi magazzini, piercing, autolesionismo, petting con ragazzi perplessi. Nessuna nudità
Giudizio Artistico
La regia costruisce abilmente un finto cinema-verità. Tutte le attrici, grandi e piccole (gli uomini sono solo delle comparse) sono molto nella parte
Cast & Crew
Regia
Catherine Hardwicke
Our Review
Thirteen ha vinto il premio per la regia al Sundance 2003. E' un film realizzato in 26 giorni e si vede.
La regista ha cercato sopratutto di costruire una ambientazione (una casa alla periferia di Los Angeles, un gruppo di signore abbandonate dai mariti che debbono accudire da sole i loro figli adolescenti) per poi lasciare che alcune ragazze tredicenni recitino se stesse, impegnate a bruciare il maggior numero possibile di esperienze in modo che nessuno possa dir loro di esser ancora delle bambine.
Le poche giornate che passiamo con la tredicenne Tracy diventano una sorta di documentario-verità sulla sua metamorfosi (vi è un uso quasi ossessivo della camera a mano) ed anche i dialoghi appaiono a volte poveri, quasi un sigillo del realismo con cui la registra ha voluto registrare, senza interferenze interpretative, la fenomenologia degli eventi.
La domanda che sorge spontanea e a cui è difficile rispondere è: fino a che punto la regista , aiutata nella sceneggiatura dalla stessa Nikki, una delle due tredicenni, si è realmente limitata a "fotografare" una situazione-tipo di adolescenza nella per noi lontana California o ha forzato la mano, per introdurre elementi di facile effetto sul pubblico?
In effetti Tracy ed Eve sono inserite in un mondo di adulti già profondamente degradato: le tre signore che ci vengono presentate (la madre di Tracy, una sua amica che viene a rifugiarsi ogni tanto a casa sua e la tutrice di Eve) vivono con uomini che non sono i padri delle loro figlie, donne che si accontentano di un compagno che lenisca le loro solitudini e madri deboli perché sempre timorose di sbagliare. Il padre di Tracy si fa vedere per pochi minuti, scambia con lei due parole preconfezionate mentre continua a rispondere al cellulare, senza nulla approfondire. La stessa Eve, che vive con una tutrice (la madre è morta e il padre è un tossicodipendente), è scaltra e dura di fuori ma fragile dentro.
La scalata verso "l'emancipazione" di Tracy sembra quasi una lista di comportamenti che fanno tanto arrabbiare i genitori (quando ci sono): pantaloni a vita bassa che mostrano la biancheria intima, piercing alla lingua e all'ombelico, una sniffatina ai vapori di vernice quando non ci sono i soldi per l'erba, petting con l'altro sesso (per di più di colore) non certo perché innamorata ma per la curiosità di vedere fin dove arriva l'amica che lì accanto sta facendo la stessa cosa.
Il dubbio a cui prima accennavo persiste e viene il sospetto che quella obiettività documentaristica, del resto molto ben costruita, nasconda la voglia di creare uno scandalo, mostrando il livello a cui sono giunte le terribili tredicenni di oggi.
Caterina va in Città (2003) di Paolo Virzì, è stato di gran lunga migliore nel dare profondità psicologica e motivazioni al comportamento delle tredicenni nostrane, rispetto a questa rabbiosa corsa verso il vuoto della californiana Tracy.
Caterina ha solide basi costruite su di una fanciullezza serena e se percepisce anche lei, una volta arrivata in città, le lusinghe della vita spensierata delle sue ricche e viziate compagne , trova alla fine un equilibrio tra passato e presente. La situazione di Tracy è stata tratteggiata in modo ben più tragico: cerca di fuggire da una famiglia sfaldata per cadere, quasi Pinocchio moderno, nell'abbaglio di costruirsi una vita senza sofferenza, quasi che il provare tutto e il dominare tutto la potesse rendere immune dalle ferite del cuore .
Il film si riscatta verso la fine mostrandoci un amore materno che tutto copre e tutto perdona, lasciandoci sperare nel recupero di una sensibilità all'affetto ormai perduta.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | Thirteen |
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Paese | USA |
Etichetta | Non classificato |
Tematiche (generale) | Adolescenti |
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