FRATELLI PER LA PELLE
Bob e Walt Tenor sono due fratelli molto uniti. Si definiscono fratelli congiunti perché la loro unione va al di là dell’intesa fra due fratelli affiatati. Non condividono solo il lavoro e gli hobby, condividono anche il fegato: Bob e Walt sono gemelli siamesi.
Valori Educativi
Non si ride degli handicappati, ma si ride con loro di noi stessi, di tutti noi, sgretolando molti pregiudizi
Pubblico
14+Alcune battute volgari, un paio di scene leggermente sensuali
Giudizio Artistico
Film fresco e divertente anche se discontinuo
Cast & Crew
Our Review
Ora Walt – il più esuberante dei due – ha deciso di concedersi un’opportunità per diventare un attore del cinema. I fratelli Tenor si trasferiscono a Los Angeles: finalmente Bob può incontrare la ragazza con cui chatta da tre anni e alla quale deve ancora confidare la propria condizione e Walt, grazie al suo talento e all’imprevedibilità di Hollywood, diventa una star. Per realizzare i loro sogni i due ragazzi decidono di affrontare il rischio dell’operazione per separarsi. Una volta separati dovranno decidere quale sogno intendono davvero realizzare.
Si può fare una commedia sull’handicap? I fratelli Farrelly (Tutti pazzi per Mary, Io me & Irene, Scemo & più scemo, Amore a prima svista) lo hanno già fatto e continuano a farlo. E con risultati di volta in volta più o meno felici, sono riusciti puntualmente a dirci qualcosa di semplice, ma non per questo meno vero, non solo sugli handicappati o – come vuole il contorto linguaggio politicamente corretto – i non normodotati, ma su di noi, tutti noi.
Come ci riescono? Per prima cosa cambiando alla radice il modo di guardare all’handicap. A differenza di quello alla base di film come Rain man, Io mi chiamo Sam, Il mio piede sinistro, lo sguardo dei Farrelly non è angosciato, commiserevole, tormentato da un vago senso di colpa. Non si tratta semplicemente di cambiare genere cinematografico, dal dramma degli handicappati interpretati da Dustin Hoffman, da Sean Penn e da Daniel Day Lewis, alla commedia di quelli interpretati da Matt Damon e Greg Kinnear. Non si tratta semplicemente del fatto che dei primi si piange mentre dei secondi si ride. I fratelli Farrelly riescono infatti a farci ridere non di loro, ma a ridere con loro di noi stessi, di tutti noi.
Forse qualcuno potrebbe obiettare che l’handicap messo in scena da Fratelli per la pelle è un handicap “finto”, un puro pretesto per raccontare altro? Sicuramente è un pretesto per raccontare altro. Ogni film sull’handicap mira a delineare non la diagnosi di un particolare disagio fisico, bensì una parabola esistenziale in cui tutti possano riconoscersi. Ma quel che è certo è che i fratelli Farrelly non vogliono sfruttare un’immagine finta di handicap: lo dimostrano non solo imbastendo una storia che, per quanto magari ingenua, risulta comunque autentica, ma anche inserendo nel cast numerosi attori realmente “non normodotati” e montando, sullo scorrere dei titoli di coda, la registrazione di un lungo, commovente monologo da parte di uno di questi attori.
Riconosciuti questi meriti dei Farrelly, va certo sottolineato che questo loro ultimo film non è perfetto. Ad alcune trovate esilaranti si alternano momenti più stanchi, alla leggerezza del tocco su tematiche delicate si alternano alcune scene e battute un po’ grevi, a trovate di satira tagliente sul mondo dello spettacolo e dei “normodotati” si accompagnano motivi meno riusciti.
In ogni caso Fratelli per la pelle è un film fresco, positivo che, divertendo, aiuta a sgretolare pregiudizi più o meno normodotati.
Elementi problematici per la visione: alcune battute volgari, un paio di scene leggermente sensuali.
Francesco aAlanch
(la recensione è tratta dal libro "Film di valore" di prossima pubblicazione presso le edizioni ARES, a cura di A. Fumagalli e L. Cotta Ramosino).
Autore: Francesco Arlanch
Details of Movie
Titolo Originale | Stuck on you |
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Paese | USA 2003 |
Etichetta | FamilyVerde |
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