LE REGOLE DEL GIOCO

2006123'10+  

Huck Cheever vive a Las Vegas facendo il giocatore di poker professionista. Tra vincite e perdite discontinue ha finito per ritrovarsi con una casa vuota e ipotecata, sempre spinto dal desiderio di superare la fama del padre L.C., due volte vincitore del torneo mondiale, ma anche padre disattento a cui Huck non sa perdonare di aver fatto soffrire la defunta madre. Quando Huck si imbatte in Billie, aspirante cantante ingenua ma di solidi principi, tra i due nasce un rapporto difficile, in cui il giovane, diffidente e opportunista, non vorrebbe impegnarsi. Ma il campionato mondiale è alle porte e Huck ha bisogno dei soldi per iscriversi e forse Billie può “prestarglieli”. Forse è la sua grande occasione per mettere in discussione tutta la sua vita.

Valori Educativi



Il rapporto padre figlio fa da termometro del cambiamento del protagonista, che conquista la maturità attraverso il perdono e andando finalmente a puntare su valori più solidi

Pubblico

10+

Per la tematica ossessiva del gioco

Giudizio Artistico



Con qualche lungaggine e lentezza questo film (che ha l’atmosfera crepuscolare di pellicole d’altri tempi) ha il pregio di raccontare una vicenda dalla valenza universale e positiva.

Cast & Crew

Our Review

Nonostante i tentativi di renderlo spettacolare (testimoniati dall’introduzione delle telecamere che mostrano le carte coperte, un’innovazione del 2003, anno in cui si svolge il film che dà conto di questa svolta epocale), il poker, come tutti i giochi di carte, resta un gioco fondamentalmente un po’ noioso, che riesce ad acquistare espressività narrativa solo quando viene inserito, con valenza anche metaforica, in racconti dotati di una loro autonoma capacità significante.

È accaduto quest’anno con le pericolose partite giocate al lussuoso tavolo di un casinò montenegrino in 007 Casinò Royal, ma anche nelle veloci partite di Ocean’s Thirteen.
Tenta di ripetere il gioco la coppia formata da Curtis Hanson (autore di L.A. Confidential, ma più di recente della bella commedia al femminile Se fossi lei) ed Eric Roth (autore di script di successo come quelli di Forrest Gump, Insider e del difficile Munich), questa volta decisa a immergere completamente lo spettatore nel mondo di giocatori di professione, con tutti i loro vezzi e le loro stranezze (come le improbabili scommesse in cui si fa coinvolgere anche Huck) che li rendono una sorta di specie a sé.
L’impressione è rafforzata dallo sguardo, ingenuo, ma anche spiazzante nella sua totale onestà, che su di esso rivolge la giovane Billie (una brava Drew Barrymore che, dopo aver “redento” Hugh Grant in Scrivimi una canzone, ora diventa la coscienza del protagonista Eric Bana), impietosa nel cogliere le debolezze di Huck, bloccato dal risentimento verso il padre che lo rende un giocatore aggressivo e discontinuo, ma anche una persona incapace di stabilire rapporti profondi.

La storia d’amore che nasce tra i due è chiaramente l’ultima possibilità offerta ad Huck per non cadere nel vizio e non rimanere solo, ma fatica a trovare il suo spazio tra le continue partite (di cui Billie smaschera la crudeltà) che immergono anche lo spettatore in un mondo con ritmi suoi, alla lunga claustrofobico e soffocante, in cui taluni eccessi (come il tizio che, dopo essersi fatto impiantare per scommessa delle protesi mammarie, raccoglie la sfida di vivere trenta giorni nelle toilette maschili extra lusso di un albergo) sottolineano il rischio di alienazione corso dal protagonista Huck.

Hanson e Roth trattano con abilità i loro personaggi (più tridimensionale e ambiguo Huck, quasi angelicata Billie) complicando il gioco con l’introduzione dell’anziano L.C., un ottimo Robert Duvall, mai patetico nonostante i terribili capelli tinti nel ruolo del padre in cerca di perdono.

In fondo è proprio il rapporto padre figlio (mediato dal continuo passaggio di mano della fede della moglie del primo e madre del secondo) a fare da termometro del cambiamento del protagonista (così come i soldi vinti al tavolo sono solo un modo di tenere i punti, quasi paradossalmente astratti dal loro valore concreto, come dimostra il finale in cui la vincita più importante di Huck è tutta in monetine), che infine conquista la maturità attraverso il perdono e andando oltre la formale cordialità di mille rapporti superficiali per scommettere finalmente su qualcosa di più solido.

Pur con qualche lungaggine e lentezza questo film (che ha l’atmosfera crepuscolare di pellicole d’altri tempi) ha il pregio di raccontare, pur in un mondo insolito e decisamente fuori dall’esperienza quotidiana, una vicenda dalla valenza universale e positiva.

Autore: Luisa Cotta Ramosino

Details of Movie

Titolo Originale Lucky You
Paese USA
Etichetta
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