IL SOSPETTO
Dopo il divorzio Lucas, insegnante che per necessità si è adattato a fare il maestro d'asilo, vive in una cittadina dall'apparenza ordinata e amichevole, dividendo con un gruppo di amici la passione per la caccia e le bevute. Sembra perfino che ci sia la possibilità di vedere più spesso il figlio Marcus che gli manca molto, mentre una collega gli apre la possibilità di una nuova storia d'amore. Quando però la piccola Clara, figlia del miglior amico di Lucas, per un capriccio dice a una maestra che Lucas l'ha molestata, intorno all'uomo comincia a scavarsi un baratro di ostilità e violenza che nemmeno le crepe nella ricostruzione dei fatti riescono a fermare...
Il film, che ha vinto a Cannes 2012 il premio per la migliore interpretazione maschile, è una parabola straordinariamente precisa sulle distorsioni della verità e sulle dinamiche sociali, pronte a farsi bestiali anche in un paese tanto "civile" come la Danimarca
Valori Educativi
Un uomo accusato ingiustamente vive il suo calvario dapprima con incredulità, poi con la determinazione di chi è convinto che la verità debba prima o poi trionfare
Pubblico
18+Alcune scene di tensione e violenza, una scena a contenuto sessuale.
Giudizio Artistico
Il film, che ha giustamente meritato il premio per la miglior interpretazione maschile a Cannes per l’eccezionale performance di Mads Mikkelse, è una parabola straordinariamente precisa sulle distorsioni della verità e sulle dinamiche sociali della Danimarca
Cast & Crew
Produzione
Zentropa Entertainments
Ilm I Väst
Zentropa International Sweden
Regia
Thomas Vinterberg
Our Review
Questa pellicola fortemente drammatica (ma in realtà mai morbosa nonostante l'argomento) ha meritatamente ricevuto il premio per la miglior interpretazione maschile a Cannes, per l’eccezionale performance di Mads Mikkelsen (qualcuno lo ricorderà super cattivo in 007 Casino Royale, ma la sua fama è costruita sui film d'autore danesi).
Certamente, infatti, il nuovo lavoro di Thomas Vinterberg (quello di Festen, cofondatore del Dogma insieme a Lars Von Trier) è per certi versi un grande studio di personaggi (il protagonista, ma anche gli altri adulti e perfino i bambini) oltre che, ovviamente, una parabola straordinariamente precisa sulle distorsioni della verità e sulle dinamiche sociali, pronte a farsi bestiali anche in un paese tanto "civile" come la Danimarca.
Il tema incandescente della storia, però, non è tanto quello della pedofilia (lo spettatore sa fin da subito che Lucas è innocente). Quella di Vinterberg è piuttosto una riflessione sulle conseguenze mostruose di una bugia infantile (vendicativa, ma istintiva, perché nasce non da un ragionamento, ma dal rifiuto del protagonista di una intimità che nella bimba è soprattutto ricerca di attenzione e affetto), conseguenze che sono nelle mani di adulti benintenzionati, ma in alcuni casi fin troppo paurosi (la preside dell'asilo Grete), in altri totalmente dominati da un'istintività forse comprensibile nell'immediato, ma non giustificabile sulla lunga distanza.
Del resto non si può non pensare che questo un po' abbia a che fare con la società che Vinterberg descrive così bene in pochi tratti, fatta di viette pulite e case ben ordinate (come gli orari dei pasti dei bambini, del resto), di servizi garantiti e attività preconfezionate, un mondo che però già mostra le sue crepe attraverso piccoli indizi, non ultimo gli occhi smarriti di una bimba che si perde un po' troppo spesso mentre i genitori sono impegnati a litigare…
Un mondo che è poi anche quello in cui la fratellanza maschile si esprime in bravate (il bagno nel fiume gelato), bevute e cacce al cervo (anche lui vittima innocente), equilibrio instabile di regole ed eccesso che crolla miseramente sotto la spinta di un semplice sospetto che sembra non poter risparmiare proprio nessuno. Anzi, come in ogni parabola che si rispetti, Lucas sembra diventare l'esemplare capro espiatorio della rivalsa di tutti i concittadini, che si sentono liberi di percuoterlo liberando un'aggressività a stento dominata fin lì, con la giustificazione autoassolutoria di proteggere un'infanzia innocente e per definizione incapace di mentire, che presto corrisponde più a un concetto astratto che a una creatura reale. Non a caso l'unico che non volta le spalle a Lucas è anche l'unico a non avere figli suoi…
D'altra parte la solitudine di individui precariamente legati da fragili rapporti di amicizia (in alcuni casi forse solo compagnoneria) è la stessa che vive anche la vittima della situazione, il buonissimo Lucas, che, divorziato forse contro la propria volontà, si è adattato a fare il maestro d'asilo, ma senza risentimento, anzi, solo sperando di poter riabbracciare il figlio molto amato. Il legame tra Lucas e il figlio Marcus, del resto, è praticamente l'unica realtà che regga l'urto dello scandalo che si gonfia in poco tempo, facendo scempio della vita del povero maestro.
Il quale vive il suo calvario dapprima con incredulità, poi con la determinazione di chi è convinto che la verità debba prima o poi trionfare, in ogni caso sempre con dignità. Non è forse un caso che il tutto avvenga in un arco di tempo che muove in direzione del Natale (e numerosi canti sacri accompagnano gli eventi, anche quelli più dolorosi), anche se poi nella funzione della vigilia non sono le parole del pastore a smuovere l'animo del migliore amico di Lucas, ma il suo sguardo, che disperatamente chiede il riconoscimento di una verità umana fino a quel momento sepolta dal rifiuto collettivo del mostro…
Il film di Vinterberg ha il coraggio di raccontare una storia "scorretta", ma senza naturalmente dimenticarsi di sottolineare che per una tragica bugia non vanno trascurate le storie di abusi vere (tante, si direbbe, se si deve dar retta alla pletora di film scandinavi dedicati alle violenze domestiche, contro i bambini e non solo).
Il ritratto che emerge è quello di un mondo dominato dalla fragilità dei rapporti, in cui l'apertura all'altro (quella che in fondo Lucas vive proprio fino alla fine, quando sceglie di "rischiare" non chiudendosi al rapporto con la bimba che lo ha accusato), benché non impossibile sembra minata in ogni istante dal sospetto, quello del mondo, ma prima di tutto quello che scava in ogni essere umano.
Autore: Luisa Cotta Ramosino
Details of Movie
Titolo Originale | The Hunt Jagten |
---|---|
Paese | DANIMARCA |
Etichetta | Non classificato |
There are no reviews yet.