IL GATTO CON GLI STIVALI 2 – L’ULTIMO DESIDERIO
È il sequel de Il gatto con gli stivali del 2011, spin-off della serie Shrek. Grande successo di critica in occasione della sua uscita per le tematiche trattare che lo elevano dall’essere un semplice cartone animato. Disponibile su Amazon Prime, Google Play Film, Youtube, Apple tv.
Il Gatto, subito dopo aver sconfitto il mostro gigante di roccia che minacciava il villaggio di Del Mar, a causa della sua vanità, muore accidentalmente. È nel momento del risveglio che, a colloquio con il medico, si rende conto di avere, oramai, perso tutte le sue vite per la frivolezza con cui ha sempre vissuto: gliene resta soltanto una. È arrivato il momento di affrontare la paura della morte. E questo è possibile facendo i conti con i suoi desideri più profondi, le sue responsabilità e la vicinanza di veri amici.
Valori Educativi
Amicizia e coraggio i valori principali trasmessi dal film che, divertente come lo sono i classici per bambini, ha il pregio di riflessioni profonde sul senso della vita e il significato della morte.
Pubblico
10+Film adatto a tutti ma il lupo cattivo, immagine della morte, potrebbe spaventare i più piccoli per gli effetti visivi e le musiche che accompagnano la sua entrata in scena.
Giudizio Artistico
Film di animazione realizzato secondo le più moderne tecniche. Vivace nella trama e nelle musiche. Gradita la confermata doppiatura di A. Banderas nella voce del Gatto del precedente film.
Cast & Crew
Regia
Joel Crawford
Recensore
Enzo Vitale
Our Review
Le favole sono fondamentali per l’educazione dei più piccoli, perché « danno loro la prima idea chiara della possibile sconfitta dell’orco» (Chesterton): un orco che, nella “favola seria” Il Gatto con gli stivali 2, è la morte. Qui, il gatto più famoso del cinema, simpatico e lesto spadaccino, dopo una parte non centrale in Shrek, è di nuovo in primo piano. Ma, attraente per quanto possa essere, deve fare i conti con le proprie paure e in particolare con quella che accomuna tutti: la morte… dato che, nonostante un gatto abbia 9 vite, a causa dei suoi eccessi, ne è rimasta solo una.
Simpatico, spregiudicato, drammatico, serio, sono i suoi tanti volti. La simpatia, che accompagna la vanità iniziale, lascia lo spazio, nella narrazione, alla paura e alla serietà nel momento in cui deve fare i conti con la morte. Lui è «il gatto con gli stivali. Rido in faccia alla morte»: afferma con noncuranza vivendo all’avventura. Ma – ed è la prima lezione che riceve – «…la morte arriva per tutti…!».
La morte è la prima tematica del film (a cui va riconosciuto il coraggio di prenderla in considerazione): oggi, la “brutta signora” (che ne film è raffigurata dal lupo) è scomparsa da ogni contesto. Nel film, invece, se ne parla. E si parla della superficialità con cui si può vivere e sciupare una vita, di come solo nell’incontro con la morte stessa si possa comprendere l’importanza e l’unicità della propria esistenza.
La morte, comunque, non è l’unico tema: si parla di amore, amicizia, coraggio, desiderio, altro tema scottante, quest’ultimo, perché attualissimo. Viviamo nell’epoca del desiderio come regola di vita e il Gatto è chiamato a misurarsi con i propri desideri: cosa veramente è importante desiderare? …dato che desiderio muove la vita e ne decide la direzione?
Sarà l’amico vero, il piccolo Perrito, che metterà il Gatto davanti all’importante domanda: «Cosa è che vuoi?». Una domanda che ognuno deve porsi. Il piccolo amico, comunque, si dimostra un carico di buon senso: oltre alla domanda sul “cosa” si desidera nella vita (rivolta al Gatto), degne di nota sono le affermazioni «la mia casa è dove sono i miei amici»,e, rivolgendosi a Riccioli d’oro, «anche io vorrei averla una famiglia così. Tu hai vinto la lotteria degli orfani» (un modo per aiutarla a riflettere sulla bellezza di ciò che possiede).
Nella ricerca della pietra dei desideri, la mappa che indica il percorso, i tre amici e i loro inseguitori, comprendono qualcosa che va molto al di là del semplice raggiungere un obiettivo. Qui le domande si moltiplicano: dove porta la mappa? Quale è il solo desiderio che brucia “vero e splendente”? Cosa rappresenta la foresta oscura? La foresta è l’immagine del cuore di ognuno (desideroso e accogliente per il piccolo Perrito, l’unico che vive di riconoscenza e sa che non c’è bisogno di desiderare altro se si è capaci di godere di quanto si ha), terribile e impenetrabile per gli altri (appesantiti da un animo carico di paure, sospetti, dubbi, avidità e ogni altro sentimento che non permette di vedere i colori della vita). Comprendono, nel loro procedere, quanto sia difficile andare in profondità, in se stessi, ed è per questo necessario avere ben chiaro il solo vero e splendente desiderio che guida ogni vita. La mappa offre il percorso presente nel cuore di ognuno, in un cammino interiore personale, per arrivare all’essenziale. Ed è nell’amicizia che riescono a conoscere se stessi: il povero cagnolino, infatti, che non ha un nome, alla fine terrà il nome che gli hanno dato i suoi veri amici.
Ognuno di loro è in cerca di «un posto sicuro dove andare… qualcuno su cui contare in un momento difficile» per poter dare un senso alla vita: diversamente non si può vivere.
Ed in questo viaggio con amici leali, il nostro Gatto, nel momento in cui sfida la morte, si rende conto di quanto sia debole. Troppe volte la paura lo ha costretto alla fuga (anche nel momento di avere un amore tutto suo). Sarà la morte a farlo riflettere sul valore della vita spingendolo ad affermare orgogliosamente: «Io lo so che non potrò mai sconfiggerti, ma non smetterò mai di battermi per questa vita».
Ultima nota: nei tempi in cui sembra non esser possibile presentare storie slegate da canoni lgbt, è da segnalare la bellezza della storia di tenerezza fra due gatti, uno maschio e l’altra femmina, che si decidono per il “per sempre”: «una vita passata con te è tutto quello che potrei desiderare», sono le parole di chi sa che ciò che conta è stare con chi si ama.
Autore: Enzo Vitale
Details of Movie
Etichetta | FamilyVerde |
---|---|
Paese | USA |
Pubblico | 10+ |
Tipologia | Film |
Titolo Originale | Puss in Boots: The Last Wish |
Piera
Una recensione che mi ha incuriosito particolarmente. Non guardo Cartoni animati da diverso tempo, ma credo che quello in questione meriti la visione. Il messaggio che contiene è sicuramente adatto anche ad un pubblico adulto.
Grazie all’autore che come sempre è molto esaustivo e riesce a dare un’idea ben precisa di quello che si troverà guardando il film.
Una recensione che mi ha incuriosito particolarmente. Non guardo Cartoni animati da diverso tempo, ma credo che quello in questione meriti la visione. Il messaggio che contiene è sicuramente adatto anche ad un pubblico adulto.
Grazie all’autore che come sempre è molto esaustivo e riesce a dare un’idea ben precisa di quello che si troverà guardando il film.
Marco
Non mi piacciono molto i film di animazione ma mi incuriosiscono due segnalazioni fatte nella recensione: il tema trattato della morte (sembra una cosa davvero strana che se ne parli in un cartoon per bambini) e il fatto che non vi siano riferimenti al dominante pensiero LGBT… possibile?
Se confermato, bene!
Mi piacerebbe anche si segnalassero questi elementi quando sono presenti visto che è diventata cosa normale, nei film, avere scene, personaggi e situazioni che tentano di sdoganare mode una volta inaccettate…
Non mi piacciono molto i film di animazione ma mi incuriosiscono due segnalazioni fatte nella recensione: il tema trattato della morte (sembra una cosa davvero strana che se ne parli in un cartoon per bambini) e il fatto che non vi siano riferimenti al dominante pensiero LGBT… possibile?
Se confermato, bene!
Mi piacerebbe anche si segnalassero questi elementi quando sono presenti visto che è diventata cosa normale, nei film, avere scene, personaggi e situazioni che tentano di sdoganare mode una volta inaccettate…