Da qualche tempo le cicogne non portano più bambini. Sul picco del Monte Cicogna è stato impiantato un negozio per ordini online (Cornerstore.com) e le cicogne portano pacchi contenenti gadget, telefoni e oggetti per la casa. Tutto perché, qualche anno prima, una cicogna ha osato venir meno a una regola fondamentale: non innamorarsi del bambino da portare. Junior, la cicogna protagonista del film, lavora per Cornerstore.com e sarà lui a sostituire il boss Hunter alla guida del negozio. Ma prima deve licenziare Tulip, la ragazza umana 18enne e pasticciona, che ha vissuto sempre con le cicogne dopo che una di loro aveva deciso di non consegnarla. Non trovando il coraggio di farlo, Junior assegna Tulip al reparto smistamento lettere, ufficio ormai desueto e impolverato dallo scarso utilizzo. Nate, bambino e unico figlio di una coppia di instancabili lavoratori, desideroso di avere un fratellino con cui giocare, recupera un volantino delle cicogne e scrive una lettera a nome dei genitori con la sua personale richiesta. La lettera arriva a Tulip che esce dal suo ufficio per avvertire Junior. Questi, avendo saputo che la ragazza è uscita dall'ufficio, la raggiunge nel vecchio magazzino dove si creavano i bambini da spedire in tutto il mondo. Per un imprevisto, i due creano un bambino nuovo di zecca, da consegnare ai genitori di Nate prima che Hunter scopra il tutto. Così partono per un lungo viaggio pieno di peripezie con l’unico obiettivo di consegnare la sorellina di Nate alla sua famiglia..
Purtroppo però, proprio nelle scene conclusive i bambini vengono consegnati a vari destinatari tra i quali non sfuggono una coppia di donne, almeno due coppie di uomini (e ho notato anche una donna single); confesso che ho perso il conto, le coppie sono proposte in rapidissima carrellata: è chiaro che sono scene studiate per restare impresse, più o meno consapevolmente, nella mente dei bambini, che si abituano alle famiglie finte.
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