AGATHA ALL ALONG

Agatha All Along potrebbe non sembrare uno dei progetti più ambiziosi dei Marvel Studios sia perchè si tratta di uno spin-off di una serie TV come WandaVision, meno accessibile al pubblico che segue solo i film del Marvel Cinematic Universe (MCU), sia perché la protagonista, Agatha Harkness, è un personaggio relativamente oscuro anche per molti appassionati di fumetti;  la strega infatti sembrava aver esaurito il suo arco narrativo in WandaVision, lasciando quindi dubbi sul valore di una serie a lei dedicata.

Eppure, proprio la minore familiarità permette agli autori una maggiore libertà creativa, svincolata da aspettative rigide, e la carenza di un pubblico esigente consente dunque di esplorare nuove direzioni senza il peso di dover accontentare tutti. Nonostante qualche incertezza, infatti, la serie offre più aspetti positivi che negativi.

L’incipit di Agatha All Along sorprende per la sua inaspettata impostazione. Invece di immergerci subito nel mondo della magia, ci viene presentata Agnes, una detective determinata che lavora per il dipartimento di polizia di WestView. Col progredire della storia, Agnes scopre la sua vera identità: è Agatha Harkness, la strega rimasta intrappolata per anni nel ruolo di una semplice vicina di casa a causa dello scontro con Wanda Maximoff, ora la Scarlet Witch. Spogliata dei suoi poteri, Agatha decide di rischiare il tutto per tutto e avventurarsi lungo la leggendaria Strada delle Streghe per recuperare la sua antica forza, ma per farlo dovrà creare una nuova congrega.

L’atmosfera cupa e l’impostazione da crime-drama, sono una piacevole deviazione dalle classiche formule Marvel, evocando vagamente lo stile di serie come True Detective. La recitazione di Kathryn Hahn è magnetica e il tono dark intriga tuttavia, la serie ritorna spesso sui binari più tradizionali dell’MCU, facendo riemergere la personalità più eccentrica e a tratti caricaturale di Agatha, che bilancia così l’oscurità iniziale con un’ironia familiare per i fan del franchise. Questo compromesso, sebbene non troppo audace, risulta comunque ben eseguito.

Il vero punto di forza della serie è senza dubbio la chimica tra i personaggi; Kathryn Hahn si dimostra pienamente in grado di sostenere il ruolo da protagonista, trasformando Agatha in una figura affascinante e capace di tenere la scena, ma anche valorizzando i personaggi secondari. Il giovane senza nome, interpretato con grande naturalezza da Joe Locke e la misteriosa strega Rio, incarnata da Aubrey Plaza, beneficiano enormemente del carisma della protagonista. Anche le figure più comiche, come Sharon (interpretata da Debra Jo Rupp) e Lilia Calderu (Patti LuPone), aggiungono leggerezza, sebbene alcune delle loro battute possano apparire infantili, la maggior parte delle gag colpiscono nel segno, regalando momenti di genuina comicità.

In conclusione, Agatha All Along si presenta come una combinazione ben bilanciata di divertimento e suspense, dimostrando di possedere il potenziale per qualcosa di più ambizioso. È pur vero che la serie offre sprazzi di originalità, ma la mancanza di scelte audaci impedisce al progetto di emergere veramente nel panorama delle serie TV di supereroi. Senza mai scendere sotto un buon livello qualitativo (superiore ad altre produzioni come Moon Knight o Ms. Marvel), Agatha All Along avrebbe potuto osare di più, avvicinandosi a un’atmosfera più adulta che avrebbe sicuramente soddisfatto una fetta di pubblico più esigente. Nonostante ciò, questo spin-off risulta essere un gradevole e atteso cambio di rotta dell’MCU, che fa ben sperare in futuri progetti sempre più innovativi.