Il SIGNORE DEGLI ANELLI – GLI ANELLI DEL POTERE
Migliaia di anni prima degli eventi di Il Signore degli Anelli, gli elfi, i pelopiedi e gli umani debbono affrontare nuove minacce e nuove sorprese. Il serial più costoso finora realizzato è iniziato su Prime Video
Migliaia di anni prima degli eventi raccontati ne Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, nel corso della Seconda Era della Terra di Mezzo, si avviano, nelle prime due puntate del serial, quattro avvenimenti paralleli.
A Valinor, la città degli elfi, Galadriel, comandante delle guardie del Nord, sente il dovere di evitare che gli orchi, che hanno ucciso suo fratello maggiore, possano fare ancora del male. Dopo anni di vane ricerche, il re degli elfi Gil-Galad e l’amico di lei Elrond cercano di convincere Galadriel a desistere dai suoi propositi ma lei è irremovibile. Si dirige con i suoi uomini più fidati su una nave verso le terre del Nord ma una luce abbagliante si pone loro davanti…
Due ragazze, Nori e Poppy, appartenenti a una tribù di Pelopiedi, una delle razze degli Hobbit, vedono precipitare dal cielo, come una meteorite infuocata, un uomo gigante. Decidono di soccorrerlo e di dargli da mangiare ma lui non comprende la loro lingua; sembra piuttosto interessato a contemplare le costellazioni del cielo da dove forse è arrivato…
Nelle terre degli umani la giovane Brondwyn ha doti di guaritrice e non disdegna le attenzioni che le manifesta il guerriero elfo Arondir. E’ proprio lui a notare che una mucca che è stata portata a Brondwyn perché la guarisse, ha il latte avvelenato. Si dirigono quindi insieme verso le terre del pascolo ma scoprono che il villaggio di Horden è stato distrutto da esseri misteriosi..
Elrond, l’amico di Galadriel, riceve dal re Gil-Galad l’incarico di assistere il grande fabbro elfico Celebrimbor impegnato a costruire una nuova fucina in tempi molto ridotti. Elrond pensa che per trovare manodopera adeguata per questo progetto, sia necessario chiedere aiuto al popolo dei nani. Elrond sa infatti di poter contare sull’amicizia che ha da lunga data con il principe Durin ma questi, quando lo incontra, gli rimprovera per non aver partecipato al suo matrimonio. Sua moglie Disa lo calma e lo convince ad ascoltare la proposta di Elrond..
J.D. Payne
Patrick McKay
Valori Educativi
Il popolo dei pelopiedi, che ha una presenza prevalente in queste due puntate, si mostra un popolo saggio e amante della tranquillità. Galadriel sente in sé l’impegno ineludibile di evitare che il male torni ancora a infestare le terre degli elfi
Pubblico
10+Alcune scene possono spaventare i più piccoli
Giudizio Artistico
Impeccabile rappresentazione di ambientazioni fantasy. Buona la sceneggiatura che ha sviluppato interessanti dialoghi fra i protagonisti. Le immagini garantiscono un giusto mix di stupore e di terrore.
Cast & Crew
Our Review
A Jeff Bezos, fondatore e presidente di Amazon, i soldi non mancano. Ma aver speso 250 milioni di dollari solo per i diritti cinematografici di Il Signore degli Anelli è indubbiamente clamoroso; quando poi abbiamo saputo che per realizzare i primi 8 episodi sono stati spesi altri 465 milioni di dollari, dobbiamo concludere che ci troviamo di fronte alla serie televisiva più costosa finora realizzata. È ovvio che il presidente ha confidato, nella sua decisione, nell’entusiasmo dei tantissimi fan delle opere di J. R.R. Tolkien ma per riuscire a conquistarli ancora una volta era importante restare coerenti con le pagine dell’autore. In effetti sappiamo che gli showrunner J. D. Payne and Patrick McKay si sono ispirati alle sei appendici della trilogia e ai racconti incompiuti. Le varie razze che conosciamo: Elfi, Nani, Umani, Pelopiedi,.. ci sono tutte ( J.J. Tolkien che ha combattuto nella Prima Guerra Mondiale e che ha mandato i figli a combattere la Seconda, vedeva ancora un’Europa dei popoli, ognuna con forti caratterizzazioni). Ovviamente ciò non è stato sufficiente: c’è qualcosa di ormai consolidato nell’immaginario collettivo ed è l’estetica che ha saputo costruire Peter Jackson con la sua doppia trilogia (Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit). Si può affermare che questo secondo obiettivo è riuscito in pieno, grazie non solo ai soldi ben spesi e alla tecnica 3D, di anno in anno sempre più sofisticata, ma anche per aver ingaggiato il disegnatore Alan lee (che aveva già lavorato per Jackson nella trilogia) e per aver realizzato le riprese in esterni in Nuova Zelanda. Città, valli, ghiacciai perenni, foreste inaccessibili, mari in tempesta, bagliori luminosi nel cielo, ci fanno immergere pienamente in un’atmosfera fantasy, già familiare agli appassionati. Ma come in ogni opera mediale bisogna essere in parte conservativi per riuscire a catturare l’attenzione degli appassionati del genere ma in parte anche innovativi, per stimolare la loro curiosità.. Ecco che fin dalle prime puntate ci viene presentata una donna eroina (l’elfa Galadriel, interpretata nei film di Jackson da Cate Blanchett ma ora dalla più giovane Morfydd Clark) e scopriamo un’intesa amorosa fra la umana Bronwyn (una new entry) e l’elfo silvano Arondir (anch’esso una new entry). Sono iniziative prese per soddisfare le istanze attuali di emancipazione femminile ma anche per sopperire a una certa carenza, nei testi originali di Tolkien, di sviluppi amorosi e la presenza di poche protagoniste femminili. Altro adeguamento alla modernità è stato sicuramente inserire protagonisti appartenenti alle razze più diverse. Ma dopo che abbiamo visto, in Bridgertom una regina d’Inghilterra interpretata di un’afroamericana, ci sentiamo preparati alla novità.
Dalla visione delle prime due puntate possiamo dire che fra i momenti di alta tensione, altre di grande meraviglia, altre ancora di dialoghi ben realizzati fra i protagonisti, con un commento musicale sempre puntuale, l’entertainment è stato assicurato. Se consideriamo che in questi stessi giorni Sky sta trasmettendo il suo kolossal, prequel del Trono di Spade, possiamo dire che è iniziata l’era del Blockbuster video (bisognerà disporre di schermi video sempre più grandi).
Resta da farsi una seconda domanda: “lo spirito” di J.J.K. Tolkien (uno spirito cristiano, anche se non dichiarato, impresso sulle pagine scritte) è stato mantenuto? Dovremo probabilmente attendere le prossime puntate per dare una risposta esauriente a questa domanda. Ritroveremo il messaggio di pace e di umiltà che ci era stato trasmesso dalla la compagnia dell’anello, un manipolo di persone semplici e poco eroiche che non lottano per una conquista, ma per distruggere una tentazione di potere. Non c’era spirito di vendetta in Bilbo, quando ha evitato di uccidere Gollum, C’era una presenza misteriosa della Provvidenza. Alcune annotazioni, nelle prime due puntate, si mostrano promettenti sotto questo aspetto. Lo vediamo nella cura amorevole con cui il fratello di Galadriel
la istruisce su come fare a inseguire la giusta luce (avere il giusto discernimento). Le due bimbe, Nori e Poppy, non hanno paura ma si prendono cura dell’uomo misterioso caduto sulla terra. Quando Nori si mostra ansiosa di conoscere ciò che c’è oltre il bosco, la mamma le fa un bellissimo discorso sull’essenza del loro vivere: “Gli Elfi hanno le foreste da proteggere, i nani le loro miniere, gli uomini i loro campi di grano. Perfino gli alberi si preoccupano del terreno sotto le loro radici ma noi Pelopiedi, siamo liberi dai pensieri del vasto mondo. Siamo solo increspature nell’acqua di un lunghissimo ruscello. I nostri sentieri sono fissati dal passare delle stagioni. Nessuno va fuori strada e nessuno cammina da solo. Abbiamo l’un l’altro e siamo al sicuro. È così che sopravviviamo”. Lo spirito degli Hobbit sta tornando. L’ imprevedibilità del bene (edizioni ARES) è l’ultimo libro di Andrea Monda (ora Direttore dell’Osservatore Romano ma da sempre appassionato di J.J. Tolkien) alla ricerca dei messaggi cristiani presenti nell’opera dello scrittore inglese.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Etichetta | FamilyVerde |
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Paese | USA |
Tipologia | Serie TV |
Titolo Originale | The Lord of the Rings: The Rings of Power |
Norberto Gonzalez Gaitano
Concordo, Franco, al 110 % 🙂
Concordo, Franco, al 110 % 🙂