IL PIANO DI MAGGIE – A COSA SERVONO GLI UOMINI
Maggie vive a New York e lavora alla New School, con il compito di trovare uno sbocco commerciale per i progetti più brillanti degli studenti dell’istituto. La ragazza si sente sola: le sue relazioni amorose sono durate sempre pochi mesi e così prende la decisione di diventare mamma tramite un’inseminazione artificiale, chiedendo a un suo brillante ex compagno di università, il seme necessario. Anche il professor John, un antropologo, insegna alla New School: i due finiscono per conoscersi e frequentarsi. John è scontento per molti motivi: è trascurato dalla moglie Georgette, una professoressa della Columbia University, molto presa dal suo lavoro e si sente frustrato per non riuscire a portare a compimento il suo libro. Solo Maggie lo comprende e lo incoraggia: i due finiscono per mettersi insieme ed un anno dopo nasce una bambina. Ben presto il loro rapporto si incrina: John è tutto preso dal suo libro e lascia Maggie sola a badare alla loro bambina (spesso anche a occuparsi dei due figli avuti dalla precedente relazione). Maggie finisce per conoscere Georgette: trova la donna molto intelligente e inizia a pensare di aver fatto male ad allontanare John da sua moglie...
Maggie acconsente a unirsi a John, anche se è sposato con due figli. Una storia ben raccontata di uomini e donne che non sanno riflettere per comprendere quali sono i loro i loro veri sentimenti
ROUND FILMS
RACHAEL HOROVITZ FREEDOM MEDIA
IN ASSOCIAZIONE CON LOCOMOTIVE
Valori Educativi
Una donna cerca di diventare mamma senza l’ausilio di un uomo grazie all’inseminazione artificiale. Un uomo abbandona la moglie e due figli salvo poi pentirsi
Pubblico
18+Alcune tematiche familiari disordinate
Giudizio Artistico
Buona resa dei personaggi e delle loro trasformazioni grazie a un’ottima sceneggiatura e a valide interpretazioni
Cast & Crew
Produzione
ROUND FILMS
RACHAEL HOROVITZ FREEDOM MEDIA
IN ASSOCIAZIONE CON LOCOMOTIVE
HYPERION MEDIA
FRANKLIN STREET CAPITAL
Regia
Rebecca Miller
Sceneggiatura
Rebecca Miller
Our Review
Diciamo subito che la sceneggiatura è ottima. La regista e sceneggiatrice è Rebecca Miller, figlia del celebre drammaturgo. Si vede che buon sangue non mente. I tre protagonisti, con le loro trasformazioni, le loro incertezze, sono ben tratteggiati (e anche ben interpretati da attori del calibro di Julianne Moore, Ethan Hawke e l’emergente Greta Gerwig); la storia è ben ritmata: la Miller sa bene quando è il momento giusto per dare un risvolto al racconto e gestisce con parsimonia i vari accadimenti, senza porvi troppa enfasi.
Quando si parla di New York e di ambienti intellettuali (tutti e tre i protagonisti hanno un incarico all’università) viene subito in mente Woody Allen. Il riferimento è giustificato e anche se la Miller mostra un’ironia più “fredda” di Woody, i personaggi hanno lo stesso atteggiamento di compiaciuto narcisismo, molto impegnati a prendere sempre sul serio i loro piccoli o grandi desideri. Ciò che fa la differenza, è l’originalissima figura di Maggie. E’ una Maggie che è sempre pronta a porre le esigenze degli altri prima delle sue, è riflessiva, si reca ogni tanto a pregare in una chiesa quacchera, manifesta spesso una inaspettata ingenuità, non è mai passionale.
Questo personaggio, così insolito, induce a riflettere anche noi perché potebbe essere l’archetipo della “brava persona” in una nuova realtà (solo americana?) dove i parametri etici si sono sostanzialmente modificati.
Maggie, ama i bambini, vuole essere mamma, ma non c’è più una correlazione stretta fra questo desiderio e la necessità di trovare un uomo con cui unirsi per fare una famiglia. L’ipotesi non è scartata ma ora è solo una delle opzioni possibili. Anche quando John dichiara di amarla e lei ricambiandolo, decide di vivere con lui, non si crea nessun complesso di colpa nei confronti di Georgette e suoi due figli: la giusta priorita è ora quella di fare in modo che ognuno possa raggiungere felicità dando soddisfazione alle propre passioni.
Infine il “sacrificio” di Maggie. L’altruismo che Maggie manifesta, quasi una “santa della nuova morale”. riconoscendo che John e Georgette si amano ancora, conferma che la priorità assoluta è sempre seguire il sentimento del momento, gestito oltretutto in modo incauto e irriflessivo, visto che nel frattempo sono nati tre figli.
Il film della Miller ha un’altra caratteristica che lo rende molto attuale. Si può iscivere nel filone, in continua espansione, del woman power (Maleficent, Frozen). Sono le due donne, Maggie e Georgette, a tessere le fila della situazione e a decidere cosa fare. John è perennemente indeciso su come comportarsi, anche perché è non riesce ad andare oltre la ricerca del suo interesse personale.
Se prima aveva lasciato Georgette per Maggie perché quest’ultima sembrava più interessata al suo libro, ora trova utile tornare da Georgette perché gli ha dato dei giusti suggerimenti su come completarlo.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | Maggie's Plan |
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Paese | usa |
Etichetta | Non classificato |
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