FLORENCE
New York, 1944. Florence Foster Jenkins è una ereditiera che impiega la sua non modesta fortuna a sostenere il bel canto (incluse le esibizioni di Arturo Toscanini). Si diletta lei stessa a esibirsi fra amici in brani di opere liriche. Peccato che lei sia assolutamente stonata ma ciò non le provoca particolari disagi perché il solerte marito, St Clair Bayfield, più giovane di lei, fa sempre in modo, per mezzo di favori interessati o mediante il denaro, che il pubblico che l’ascolta sia sempre e comunque pronto ad applaudirla. Anche quando decide di perfezionare il suo “stile” con un maestro di musica, Clair riesce a trovare Cosme McMoon, che bisognoso di denaro, accetta di darle lezione turandosi le orecchie. Tutto sembra andare per il meglio quando Florence decide di esibirsi nientemeno che al Carnegie Hall davanti alle truppe in licenza, quindi davanti a un pubblico assolutamente non addomesticabile…
Una ricca americana, mecenate del bel canto, desidera cantare anche lei pur essendo stonata. Eppure, in questa storia vera, le doti umane riescono a coprire la mancanza di doti tecniche
Valori Educativi
Una donna, fortunata in termini materiali ma sfortunata nella vita, sa essere gentile e generosa con tutti. Chiede solo di essere accettata per le sue innocue, bizzarre esibizioni.
Pubblico
14+Alcune tematiche trattate non sono adatte ai più piccoli
Giudizio Artistico
Una gara di bravura fra Meryl Streep e Hugh Grant tiene in piedi un film con una esile trama ma anche la regia di Stephen Frears riesce abilmente a enfatizzare non tanto lo spunto narrativo quanto il ricco rapporto fra i personaggi
Cast & Crew
Regia
Stephen Frears
Sceneggiatura
Nicholas Martin
Our Review
Bisognerebbe domandarsi perché la figura di Florence Foster Jenkins interessi tanto a chi si occupa di cinema. Nel giro di un anno sono usciti due film sullo stesso argomento: prima il francese Marguerite e ora Florence. Il primo è ambientato a Parigi negli anni venti, configura la ricca ereditiera stonata come elemento di rottura con le convenzioni del tempo operato dal movimento dadaista, mentre Florence, più aderente al personaggio reale, è ambientato a New York negli anni della Seconda Guerra Mondiale. La figura di una ricca signora che ama il canto, patrocina generosamente gli artisti del tempo (la vediamo aiutare Arturo Toscanini) e ama esibirsi lei stessa fra amici compiacenti, diventa, nelle abile mani del regista Stephen Frears, solo un pretesto che risulta utile per mantener desta l’attenzione dello, mentre il vero interesse è tutto concentrato sulla definizione dei personaggi e dei loro rapporti.
La sequenza iniziale dove in un piccolo teatrino, di fronte a un pubblico adeguatamente “filtrato” di amici e conoscenti si esibiscono sia ST Clair Bayfield, il marito di Florence, un attore di second’ordine e Florence stessa, aiuta a delineare questa insolita alleanza che sussiste fra i due coniugi. Entrambi hanno sognato di essere ciò che non hanno potuto essere e se Florence, con la sua posizione e il suo denaro, ha dato a lui quello che non avrebbe ottenuto con il suo modesto talento, anche St Clair è indispensabile a Florence perché risolve ogni problema pratico e di dettaglio, mentre lei può “puntare in alto” con i suoi sogni. Due grandi attori sono stati scelti per delineare questi personaggi: Meryl Streep propone un personaggio amabile e sorridente ma fragile perché malata (ha contratto la sifilide che le ha trasmesso il precedente marito); la sua dolcezza verso tutti, la sua generosità, la sua incapacità di scorgere la malizia nel comportamento altrui, la pongono in una dimensione superiore, ed è per questo che nessuno dei suoi amici osa recarle dispiacere quando lei chiede il favore di venire ascoltata. Hugh Grant (molto bravo) indossa gli abiti che ci si aspetta da un gentleman inglese, formalmente sempre corretto, ossequioso e complimentoso, svolge il suo lavoro di protettore di Florence con scrupolo e attenzione. La differenza di età fra i due è notevole, lei è malata, St Clair ha un’amante con cui trascorrere le notti ma in nessun modo lui è disposto a tagliare il rapporto di fiducia reciproca e di intesa profonda che si è instaurato fra loro. Lo considera un valore superiore a qualsiasi altro, una sua ricchezza personale che non può essere svenduta.
Ovviamente il delicato equilibrio costruito da St Clair crolla quando Florence decide di esibirsi a Carnegie Hall davanti alle truppe: impossibile ottenere un compiacente consenso da tutti quegli uomini desiderosi solo di passare una serata senza pensieri. Qui interviene un altro fenomeno: simile a certi successi di oggi su Youtube: un misto di gusto per l’insolito, per il trash, che è un altro modo di fare spettacolo, ma anche il coraggio di essere se stessa. In chiusura del film veniamo a sapere che l’unico disco registrato da Florence è stato a lungo fra i più venduti di musica classica.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | Florence Foster Jenkins |
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Paese | GRAN BRETAGNA USA |
Etichetta | Non classificato |
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