Aborto
Francia, 1963. Anne sta frequentando con profitto l’ultimo anno di liceo. Anche se i genitori sono solo proprietari di un bar di provincia, le stanno pagando il collegio femminile dove lei soggiorna per frequentare il liceo della città più vicina e sa che l’aiuteranno nella sua ambizione di frequentare l’università di Lettere. Un giorno scopre di essere incinta. Durante un week end estivo al mare, aveva conosciuto un ragazzo amante della letteratura come lei, con il quale aveva avuto un incontro in un albergo. Anne è irremovibile nel voler cercare di interrompere la gravidanza ma l’aborto è illegale: i dottori non hanno intenzione di aiutarla, quelle poche amiche (ma anche amici) con cui si confida restano inorridite al pensiero dell’aborto. Lei non ne vuole parlare con i genitori e intanto le settimane passano e un aborto procurato rischia di diventare sempre più pericoloso..
Autumn è una ragazza di 17 anni che vive in una cittadina rurale della Pennsylvania. Sospettando qualcosa, si reca da un consultorio familiare e lì si accorge di essere incinta. La ragazza esprime con chiarezza la sua volontà di abortire, scartando soluzioni alternative come dare il bambino in adozione. Consultando Internet, scopre che nel suo stato l’aborto per le minorenni è consentito solo con il permesso dei genitori mentre lei desidera che sua madre non sappia nulla (la donna è divorziata e ora convive con un altro uomo). Decide quindi di recarsi a New York dove c’è una legislazione più liberale. L’accompagnarla Skylar, sua cugina. Entrambe lavorano come cassiere in un supermercato e riescono a recuperare i soldi necessari per il viaggio sottraendo contanti dall’incasso della giornata…
Lui e lei sposati con un figlio, meditano la separazione. Un dramma familiare ben recitato che però sembra trasmormarsi in un bignamino frettoloso di importanti temi eticamente sensibili. Su Raiplay