Jiro è un giovane liceale che sogna di progettare aeroplani. Il suo idolo (che incontra spesso nei suoi sogni) è Gianni Caproni, capace di realizzare aerei che guardano al futuro del trasporto passeggeri. Durante un viaggio in treno incontra la giovane Nahoko e quando la terra viene scossa dal terremoto, Jiro riesce a trarla in salvo. I due giovani si perdono di vista; passano gli anni e Jiro, ormai laureato, va a lavorare alla sezione aeronautica della Mitsubishi. Dopo un viaggio in Germania, diventa responsabile della progettazione di un nuovo caccia per l’aviazione militare giapponese. Durante un periodo di vacanza ritrova finalmente Nahoko: entrambi non hanno mai dimenticato il loro primo incontro ma Nahko gli confida un triste segreto…
Un giovane ingegnere aeronautico mette tutto il suo impegno nel progettare nuovi aerei che consentano al Giappone di superare il suo ritardo tecnologico. Una romantica storia d’amore nell’ambientazione realistica del Giappone poco prima della Seconda Guerra Mondiale
Bolt è un cane dotato di super-poteri ottenuti grazie a una mutazione genetica eseguita da uno scienziato padre di Penny, la sua padroncina. In questo modo riesce a prendersi cura di lei e a salvarla dai ripetuti tentativi di catturarla da parte di una banda di criminali che ne hanno sequestrato il padre. Grande quindi è la delusione di Bolt quando scopre che i suoi superpoteri vivono solo all'interno della fiction televisiva di cui è protagonista...
Nella città futuristica di San Fransokio, una crasi tra San Francisco e Tokio, Hiro Amada è un genio di tredici anni che vive con suo fratello e sua zia, e “brucia” il suo talento nei combattimenti illegali con i robot, garanzia di successo e soldi facili. Suo fratello maggiore Tashido, invece, fa parte di un giovane gruppo di inventori all’Institute of Technology, l’università di tecnologia sotto la direzione del professor Callaghan. Per indirizzare il fratello verso un impegno maggiore nei confronti della società, Tashido spinge Hiro a fare domanda alla sua università. Basterà che porti alla presentazione una sua invenzione. Hiro accetta e presenta i micron: micro particelle in grado di essere controllate con la mente e di fare qualunque tipo di lavoro. Ma quella stessa sera il laboratorio va in fiamme e Tashido perde la vita. Hiro scopre ben presto che qualcuno è riuscito ad impossessarsi della sua invenzione, qualcuno che potrebbe aver causato la morte di suo fratello. E decide di fermarlo. Lo farà con l’aiuto della squadra dei giovani inventori del laboratorio e di Baymax, l’invenzione di Tashido: un operatore medico portatile nella forma di un gigantesco robot gonfiabile e morbido in grado di curare tutti i tipi di dolore. O quasi.
Félicie Milliner è una ragazzina di undici anni che sin da neonata ha vissuto in Bretagna, in un orfanotrofio col suo migliore amico Victor. Dopo essere scappata dall'orfanotrofio con Victor giunge a Parigi e, per riuscire a frequentare il corso di danza dell'Operà, ruba l’identità di Camille, ricca e saccente ragazzina che insegue i sogni della madre. Félicie subisce le cattiverie di Camille e di sua madre Règine ma grazie alla sua passione per la danza e alla grande bontà della serva Odette realizzerà il suo sogno
Saetta McQueen è una giovane auto da corsa orgogliosa delle sue superiori doti sportive: è sicuro che presto diventerà un campione e ritiene di poter fare a meno perfino di un proprio team di meccanici. Una notte, mentre sta viaggiando sul suo camion diretto in California, finisce per smarrirsi e trovarsi da solo sulla mitica Route 66. Costretto a trattenersi per qualche giorno a Radiator Spring, una città semiabbandonata da quando la nuova autostrada ha deviato altrove il traffico, finisce per fare amicizia con i suoi semplici ed affabili abitanti e qualcosa inizia a cambiare nel suo animo...
Mia è la figlia di Vittorio Basile, ricco armatore della Megaride e scienziato. Quando suo padre viene ucciso, Cenerentola viene cresciuta, prigioniera nella sua stessa nave, dalla matrigna al servizio delle sue terribili sei sorellastre. Intanto 'o Re, un ambizioso trafficante di droga, d'accordo con la matrigna di Mia, intende sfruttare l'eredità dell'ignara Cenerentola per fare del porto di Napoli una capitale del riciclaggio.
La giovane Alita si sveglia senza ricordi. Scoprirà il suo passato da combattente, con l’aiuto del Dott. Dyson, pronta a proteggere chi ama quando i padroni di Iron City le daranno la caccia.
La 14enne Arrietty fa parte della minuscola famiglia di 'Rubacchiotti' che vive sotto le tavole del pavimento di una vecchia casa di campagna, dove 'prende in prestito' tutto ciò di cui ha bisogno. Nella stessa casa vive Sho, un ragazzo affetto da una grave malattia al cuore, costretto al riposo in attesa del giorno dell'operazione. I due, così diversi, finiranno per aiutarsi a vicenda..
Hayao Miyazaki è uno dei più grandi artisti del cinema in circolazione. È stato consacrato con l’assegnazione, al suo precedente lungometraggio (La città incantata), del Premio Oscar 2003 (come migliore film d’animazione) e dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino (il primo Orso d’Oro per un film d’animazione).
Lui stesso ha ricevuto il Leone alla Carriera al Festival di Venezia conclusosi da pochi giorni.
Magari senza saperlo, la sua grafica vi è già familiare attraverso classici cartoon televisivi come Heidi e Conan, il ragazzo del futuro.
Il giovane Jiro, con la testa sempre nei suoi calcoli da ingegnere, è un ragazzo pacifico, pronto ad appianare ogni contrasto, conscio delle responsabilità che gli sono state affidate
Pubblico
10+
Giudizio Artistico
Ancora una volta lo studio Gibli ci regala la bellezza dei suoi disegni e Miyazaki dimostra tutta le sue doti di narratore, anche ora che affronta un tema drammatico
Occorre dire subito che con Si alza il vento ci si trova davanti a un Miyazaki insolito. Non si parla di adolescenza, non si tratta di un film per ragazzi ma di una struggente storia d’amore fra young-adult, per la quale è opportuno dotarsi di un’abbondante riserva di fazzoletti. E’ presente più che mai, anzi, è protagonista, la passione che l’autore ha sempre mostrato per gli aerei ma in questo caso non si tratta di un volare frutto della fantasia ma piuttosto la storia, con molti dettagli tecnici, di come fu progettato il caccia giapponese Zero, un aeroplano a quel tempo d’avanguardia anche se solo per i primi anni del conflitto. Sono presenti anche in questo film, momenti di estatica contemplazione della natura ma Miyazaki ci immerge anche con realismo nella storia del Giappone poco prima del secondo conflitto mondiale: il terremoto del ’23, la crisi economica dl ’29, la miseria della popolazione con la triste realtà di intere famiglie costrette a vivere sotto i ponti. Non mancano riferimenti alla situazione industriale del Giappone di quel tempo, desideroso di raggiungere la supremazia tecnologia dell’Europa. Resta confermata la stupefacente grafica dello studio Gibli: anche ora che l’impegno è quello di narrare un dramma e non una favola, l’immedesimazione a cui perviene lo spettatore è totale e non si ha affatto la sensazione di trovarsi di fronte a un film d’animazione.
Miyazaki ha avuto pieno diritto di cambiare genere in quest’opera che, a suo dire, dovrebbe essere l’ultima, ma se il contenuto della storia è sostanzialmente diverso dai suoi lavori precedenti, l’animo di Miyazaki resta quello che conosciamo. Se il racconto, che abbraccia, nell’arco di due ore, venti anni della vita di Jiro e della storia del Giappone, si fa ammirare per la sua armonia complessiva, ciò è dovuto allo spirito infuso nella storia. Uno spirito che crede nei sogni non come evasione dalla realtà, non come comodo rifugio per quei Peter Pan che non vogliono crescere ma al contrario, come un giusto approccio per vivere con entusiasmo una vita che val la pena di venir vissuta in ogni singolo istante. Se i terremoti, le crisi economiche, le malattie possono essere superate, ciò è dovuto alla capacità dei protagonisti di guardare sempre oltre l’ostacolo. L’aridità o il pessimismo sono banditi nei lavori del maestro: ciò che conta è appassionarsi alla vita e amare tutto ciò che essa offre: l’amore per una donna così come la passione per gli aerei.
Alcune note polemiche che sono state scritte in merito a una presunta nostalgia di Miyazaki per l’alleanza tedesco-giapponese sono vuote di signficato. L’ammirazione per il popolo tedesco è evidente: nella letteratura (con riferimenti espliciti alla Montagna incantata di Thomas Mann), nella musica (Schubert), nella tecnologia (il protagonista, nella sua visita a Dessau può ammirare lo Junker G-38, il primo bombardiere interamente in metallo) ma in modo altrettanto chiaro il film condanna la follia nazista. Ampie sequenze di aerei ridotti a un ammasso di macerie alludono alla follia distruttiva della guerra. Allo stesso modo l’ammirazione per Giovanni Caproni, audace pioniere dell’aviazione civile italiana (il film fa rivivere il primo e ultimo volo del mitico C60, il primo aereo destinato a trasportare passeggeri oltre Atlantico) non porta automaticamente a sottintendere un’ammirazione per il fascismo.
Resta un’ultima domanda da farsi: perché nei drammi d’amore chi si ammala è sempre la donna?
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