Jiro è un giovane liceale che sogna di progettare aeroplani. Il suo idolo (che incontra spesso nei suoi sogni) è Gianni Caproni, capace di realizzare aerei che guardano al futuro del trasporto passeggeri. Durante un viaggio in treno incontra la giovane Nahoko e quando la terra viene scossa dal terremoto, Jiro riesce a trarla in salvo. I due giovani si perdono di vista; passano gli anni e Jiro, ormai laureato, va a lavorare alla sezione aeronautica della Mitsubishi. Dopo un viaggio in Germania, diventa responsabile della progettazione di un nuovo caccia per l’aviazione militare giapponese. Durante un periodo di vacanza ritrova finalmente Nahoko: entrambi non hanno mai dimenticato il loro primo incontro ma Nahko gli confida un triste segreto…
Un giovane ingegnere aeronautico mette tutto il suo impegno nel progettare nuovi aerei che consentano al Giappone di superare il suo ritardo tecnologico. Una romantica storia d’amore nell’ambientazione realistica del Giappone poco prima della Seconda Guerra Mondiale
La 14enne Arrietty fa parte della minuscola famiglia di 'Rubacchiotti' che vive sotto le tavole del pavimento di una vecchia casa di campagna, dove 'prende in prestito' tutto ciò di cui ha bisogno. Nella stessa casa vive Sho, un ragazzo affetto da una grave malattia al cuore, costretto al riposo in attesa del giorno dell'operazione. I due, così diversi, finiranno per aiutarsi a vicenda..
Sono passati cinque anni dall’ultima volta che lo abbiamo visto, Hiccup è cresciuto e la sua amicizia con il drago Sdentato è diventata ancora più profonda. Come lui anche gli altri vichinghi di Berk hanno imparato a vivere in armonia con i draghi. L’unico problema è che Stoik è deciso ad affidare al figlio le responsabilità di capo, mentre Hiccup preferisce lanciarsi in sempre più spericolate esplorazioni. In una di queste incontra il misterioso Cavaliere dei draghi, che altri non è che qualcuno di molto importante per il suo passato… Ma una terribile minaccia incombe sui draghi di Berk e i loro cavalieri dovranno fare di tutto per salvarli.
Bolt è un cane dotato di super-poteri ottenuti grazie a una mutazione genetica eseguita da uno scienziato padre di Penny, la sua padroncina. In questo modo riesce a prendersi cura di lei e a salvarla dai ripetuti tentativi di catturarla da parte di una banda di criminali che ne hanno sequestrato il padre. Grande quindi è la delusione di Bolt quando scopre che i suoi superpoteri vivono solo all'interno della fiction televisiva di cui è protagonista...
La giovane Alita si sveglia senza ricordi. Scoprirà il suo passato da combattente, con l’aiuto del Dott. Dyson, pronta a proteggere chi ama quando i padroni di Iron City le daranno la caccia.
Félicie Milliner è una ragazzina di undici anni che sin da neonata ha vissuto in Bretagna, in un orfanotrofio col suo migliore amico Victor. Dopo essere scappata dall'orfanotrofio con Victor giunge a Parigi e, per riuscire a frequentare il corso di danza dell'Operà, ruba l’identità di Camille, ricca e saccente ragazzina che insegue i sogni della madre. Félicie subisce le cattiverie di Camille e di sua madre Règine ma grazie alla sua passione per la danza e alla grande bontà della serva Odette realizzerà il suo sogno
Il piccolo Lucas, frustrato ed emarginato, si è da poco trasferito in un nuovo quartiere. Stanco di essere sbeffeggiato dai suoi coetanei e di essere considerato un bambino indifeso dalla madre, Lucas riversa il suo disagio sul formicaio del suo giardino. Ma come tra Davide e Golia, non si dovrebbe mai sottovalutare chi è più piccolo. Infatti, la vendetta delle formiche non si fa attendere: lo stregone Zoc somministra una pozione magica al bambino, che si rimpicciolisce fino a diventare a misura di formica. Portato davanti alla Regina, il “distruttore” – come viene chiamato Lucas- viene condannato a vivere nel formicaio e ad essere addestrato come una qualsiasi formica guerriero. Fortunatamente, si prende cura di lui Ova – la fidanzata di Zoc -, che conduce il giovane umano a scoprire il loro mondo e l’addestramento delle giovani “leve” che si preparano alla vita da formiche operaie e guerriere.
Ponyo è una pesciolina molto speciale, nata dagli esperimenti, di un mago che vive nel profondo dell’oceano. Quando un giorno finisce imprigionata in una boccia di vetro sulla spiaggia, è il piccolo Sosuke a liberarla e a prendersi cura di lei. Poi, però, Ponyo è costretta a tornare nell’oceano, ma desidera a tal punto tornare dal suo amico che fugge e, grazie ai suoi poteri, si trasforma in bambina.
La sua fuga scatena la furia dell’oceano e solo l’intervento della mamma di Ponyo, una divinità marina, riuscirà a placare la violenza degli elementi. Ma a questo punto Ponyo dovrà decidere in che mondo intende vivere.
La 14enne Arrietty fa parte della minuscola famiglia di 'Rubacchiotti' che vive sotto le tavole del pavimento di una vecchia casa di campagna, dove 'prende in prestito' tutto ciò di cui ha bisogno. Nella stessa casa vive Sho, un ragazzo affetto da una grave malattia al cuore, costretto al riposo in attesa del giorno dell'operazione. I due, così diversi, finiranno per aiutarsi a vicenda..
Il giovane Jiro, con la testa sempre nei suoi calcoli da ingegnere, è un ragazzo pacifico, pronto ad appianare ogni contrasto, conscio delle responsabilità che gli sono state affidate
Pubblico
10+
Giudizio Artistico
Ancora una volta lo studio Gibli ci regala la bellezza dei suoi disegni e Miyazaki dimostra tutta le sue doti di narratore, anche ora che affronta un tema drammatico
Occorre dire subito che con Si alza il vento ci si trova davanti a un Miyazaki insolito. Non si parla di adolescenza, non si tratta di un film per ragazzi ma di una struggente storia d’amore fra young-adult, per la quale è opportuno dotarsi di un’abbondante riserva di fazzoletti. E’ presente più che mai, anzi, è protagonista, la passione che l’autore ha sempre mostrato per gli aerei ma in questo caso non si tratta di un volare frutto della fantasia ma piuttosto la storia, con molti dettagli tecnici, di come fu progettato il caccia giapponese Zero, un aeroplano a quel tempo d’avanguardia anche se solo per i primi anni del conflitto. Sono presenti anche in questo film, momenti di estatica contemplazione della natura ma Miyazaki ci immerge anche con realismo nella storia del Giappone poco prima del secondo conflitto mondiale: il terremoto del ’23, la crisi economica dl ’29, la miseria della popolazione con la triste realtà di intere famiglie costrette a vivere sotto i ponti. Non mancano riferimenti alla situazione industriale del Giappone di quel tempo, desideroso di raggiungere la supremazia tecnologia dell’Europa. Resta confermata la stupefacente grafica dello studio Gibli: anche ora che l’impegno è quello di narrare un dramma e non una favola, l’immedesimazione a cui perviene lo spettatore è totale e non si ha affatto la sensazione di trovarsi di fronte a un film d’animazione.
Miyazaki ha avuto pieno diritto di cambiare genere in quest’opera che, a suo dire, dovrebbe essere l’ultima, ma se il contenuto della storia è sostanzialmente diverso dai suoi lavori precedenti, l’animo di Miyazaki resta quello che conosciamo. Se il racconto, che abbraccia, nell’arco di due ore, venti anni della vita di Jiro e della storia del Giappone, si fa ammirare per la sua armonia complessiva, ciò è dovuto allo spirito infuso nella storia. Uno spirito che crede nei sogni non come evasione dalla realtà, non come comodo rifugio per quei Peter Pan che non vogliono crescere ma al contrario, come un giusto approccio per vivere con entusiasmo una vita che val la pena di venir vissuta in ogni singolo istante. Se i terremoti, le crisi economiche, le malattie possono essere superate, ciò è dovuto alla capacità dei protagonisti di guardare sempre oltre l’ostacolo. L’aridità o il pessimismo sono banditi nei lavori del maestro: ciò che conta è appassionarsi alla vita e amare tutto ciò che essa offre: l’amore per una donna così come la passione per gli aerei.
Alcune note polemiche che sono state scritte in merito a una presunta nostalgia di Miyazaki per l’alleanza tedesco-giapponese sono vuote di signficato. L’ammirazione per il popolo tedesco è evidente: nella letteratura (con riferimenti espliciti alla Montagna incantata di Thomas Mann), nella musica (Schubert), nella tecnologia (il protagonista, nella sua visita a Dessau può ammirare lo Junker G-38, il primo bombardiere interamente in metallo) ma in modo altrettanto chiaro il film condanna la follia nazista. Ampie sequenze di aerei ridotti a un ammasso di macerie alludono alla follia distruttiva della guerra. Allo stesso modo l’ammirazione per Giovanni Caproni, audace pioniere dell’aviazione civile italiana (il film fa rivivere il primo e ultimo volo del mitico C60, il primo aereo destinato a trasportare passeggeri oltre Atlantico) non porta automaticamente a sottintendere un’ammirazione per il fascismo.
Resta un’ultima domanda da farsi: perché nei drammi d’amore chi si ammala è sempre la donna?
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