HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE – PARTE II
Harry, Ron ed Ermione sono alla ricerca degli horcrux dove sono nascosti I pezzi dell’anima di Voldemort per distruggerlo. La loro ricerca si conclude proprio nel castello di Hogwarts, dove i futuri maghi studiano ora sotto il controllo di Piton e dei Mangiamorte. L’arrivo di Harry scompiglia le carte e risveglia la resistenza, ma l’ultima battaglia si avvicina e per salvare il mondo e i suoi amici il giovane mago dovrà compiere un sacrificio…
L'ultimo (forse) Harry Potter nelle recensioni di Claudio Siniscalchi e Laura Cotta Ramosino. Già un successo da record in America, l'ottavo film della serie lascia increduli tutti i critici sulla capacità di attrarre sopratutto i giovani, forse perchè storia di maturazione, forse perché favola sull'eterna lotta fra il bene e il male.
Valori Educativi
Il film ci porta alla riscoperta degli affetti, l’amicizia ma anche dell’amore e trasforma Harry in una figura para-cristologica quando si troverà solo di fronte all’estremo sacrificio anche se la metafisica va a confondersi spesso con la psicanalisi
Pubblico
10+Alcune scene di violenza e horror potenzialmente impressionanti per i più piccoli.la metafisica va a confondersi con la psicanalisi
Giudizio Artistico
Alcuni limito nella definizione dei personaggi e l'eccessiva lunghezza non impediscono di godersi fino all’ultimo minuto una pellicola che offre grandi azioni, grandi sentimenti e tutte le meravigliose sorprese cui le magie di Harry Potter ci hanno abituati. Il film ci porta alla riscoperta degli affetti, l’amicizia ma anche dell’amore e trasforma Harry in una figura para-cristologica quando si troverà solo di fronte all’estremo sacrificio
Cast & Crew
Produzione
David Barron
David Heyman
J.K Rowling
Tim Lewis
John Trehy per Warner Bros. Pictures
Heyday Films
Regia
David Yates
Sceneggiatura
Steve Kloves dal romanzo di J. K Rowling
Our Review
Come ultimo capitolo di una saga che ha guadagnato svariati miliardi di dollari nel mondo, destinato ancor prima dell’uscita nelle sale a un successo planetario (se non altro in quanto sigillo di chiusura delle avventure del maghetto) Harry Potter e i doni della morte- Parte II ha nel suo stesso titolo il principale motivo di debolezza.
Per rispetto del sovrabbondante testo originale o più probabilmente per avidità (la stessa che ha convinto i produttori a una confezione in 3D che di sicuro nulla aggiunge e probabilmente qualcosa toglie all’efficace fotografia della pellicola) l’ultimo volume della saga è stato diviso in due parti. Questa, la seconda, inizia praticamente una manciata di secondi dopo la fine del capitolo precedente, cosicché se non si è conoscitori attenti del mondo della Rowling e/o non si ha una visione recente della pellicola precedente, all’inizio ci si trova sbalestrati nel mezzo dell’azione, senza tutte le profezie, bacchette e riferimenti assortiti necessari a decifrarla.
Un’impressione, questa, che riaffiora qua e là nel mezzo delle spettacolari scene di battaglia e nell’incalzare del confronto finale dove la sceneggiatura privilegia il plot puro a discapito dell’approfondimenti dei caratteri, soprattutto quelli secondari che, nella scrittura della Rowling, sono tutt’altro che tali.
Un esempio per tutti è il personaggio di Nevill Paciock, che nella saga è una sorta di “alter ego” di Harry (è nato il suo stesso giorno e c’era il caso che la profezia che ha segnato la vita del predestinato si riferisse anche a lui) e ha un ruolo determinante nella risoluzione. Qui, invece, sembra più che altro l’esempio perfetto di rivincita del nerd, l’imbranato di sempre che impugna la spada, fa saltare ponti e guida la riscossa. Niente di male, ma il lato propriamente tragico del personaggio si perde un po’ per via ed è un peccato.
Sotto questa drastica scure cade anche una parte della pur fondamentale rivelazione su Severus Piton, uno dei villain della storia e non a caso uno dei personaggi più amati anche sullo schermo grazie ad un interprete d’eccezione come Alan Rickman.
Stessa cosa si potrebbe dire per i molti morti che la battaglia lascia sul campo e cui è dedicato un veloce e poco significativo pensiero perché Voldemort incombe e le decisioni vanno prese.
Si tratta , è vero, di una decisione non da poco per Harry che, seppure validamente coadiuvato da tutti i suoi amici e alleati (se la scorsa pellicola era quella dell’isolamento e della solitudine, questa è di sicuro quella della riscoperta degli affetti, l’amicizia ma anche dell’amore), sarà solo di fronte all’estremo sacrificio.
La scoperta che una parte del terribile nemico che combatte da sempre giace dentro di lui e può essere eliminata solo con la propria morte (e la conseguente offerta volontaria della vita del giovane eroe per i propri amici) trasforma chiaramente Harry in una figura para-cristologica (anche se poi la “resurrezione” pare più che altro una questione di volontà.
Questo passaggio fin dall’originale scritto porta a termine un confronto con il problema della morte, del suo senso in un’ottica di sacrificio e della sua definitività che attraversa tutta l’opera della Rowling, che di formazione appartiene alla chiesa protestante scozzese.
Un tema importante con cui non sempre la saga ha saputo confrontarsi con la profondità che ci saremmo potuti aspettare e che anche qui nel finale rischia di perdersi tra elucubrazioni mentali (forse anche l’incontro di Harry nel limbo con Silente avviene tutto nella sua testa), dove la metafisica va a confondersi con la psicanalisi.
C’è da pensare comunque che quando il film uscirà in dvd molte domande e perplessità troveranno risposta nelle molte scene tagliate per dare alla pellicola una durata digeribile.
Tutti questi limiti non impediscono di godersi fino all’ultimo minuto una pellicola che offre grandi azioni, grandi sentimenti (con un meritato bacio – finalmente!- tra i nemici-amici Hermione e Ron e qualche pianto per altri) e tutte le meravigliose sorprese cui le magie di Harry Potter ci hanno abituati, con in più quel senso dolceamaro che sempre si avverte nell’accomiatarsi da amici di lunga data per cui un epilogo di là negli anni ci concede pure di immaginare un felice futuro di padri di famiglia.
Tanto più che i loro pargoli ormai in età scolastica lasciano sperare i fan in ulteriori capitoli, per lo meno se J.K. Rowling troverà il tempo di mettere mano alla penna quando avrà finito di contare i milioni di dollari dei suoi ultimi incassi.
Autore: Laura Cotta Ramosino
Details of Movie
Titolo Originale | Harry Potter and the Deathly Hollows : Part II |
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Paese | Usa/Gran Bretagna |
Etichetta | FamilyVerde |
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