Programma TV
BUONGIORNO PROFESSORE


Il prof Andrea Monda, ora direttore dell’Osservatore Romano e il prof Giovanni Ricciardi, docente del liceo classico Pilo Albertelli di Roma, tengono a turno una lezione di religione di mezz’ora ogni settimana a una piccola classe di liceali, non secondo un programma prestabilito ma intrattenendosi con i ragazzi, in modo colloquiale, su alcuni aspetti che riguardano la vita di ognuno, inquadrandoli nell’ottica della fede e attingendo a fonti letterarie, filosofiche, artistiche. All’inizio le lezioni venivano trasmesse ogni domenica alle 9,20 su TV2000 ma ora sono tutte disponibile sul sito di TV2000 oppure su Youtube
Due professori, Andrea Monda e Giovanni Ricciardi, ci mostrano come sia possibile parlare di argomenti profondi come la fede e il significato della nostra esistenza in modo da interessare gli adolescenti di una classe virtuale fornendo al contempo un bell’esempio di cultura integrata. Sul sito di TV2000 e su Youtube
Nella lezione del 19 aprile 2020, al rientro dalle ferie pasquali, riprende la trasmissione Buongiorno Professore ma in un modo speciale, a causa della pandemia: ogni ragazzo ascolta e interloquisce da casa. Il professor Monda esordisce con un tema “forte”, quello della Resurrezione di Gesù e lo fa aiutandosi con l’immagine di un quadro famoso, Pietro e Giovanni di Eugène Burnand. Le lezioni non sono mai a una voce sola e Monda interroga i ragazzi. Uno di loro confessa sinceramente che quest’anno non si sente a suo agio nel parlare gioiosamente della Resurrezione, proprio quando ci sono tanti morti, anche vicino a noi, a causa della pandemia. Monda risponde sinceramente che non può non dargli ragione, sa di non poter rispondere in modo compiuto alla sua domanda di fronte al mistero dell’unione fra sofferenza e speranza. Propone riflettere su questo aspetto facendo silenzio intorno a noi, così come silenziosa e vuota era Piazza san Pietro quando papa Francesco, in una solitudine quasi spettrale, il 27 marzo, ha impartito la benedizione Urbi et Orbi. In realtà c’è un modo eccellente per coltivare la speranza: basta guardare quante persone stanno aiutando, con semplicità, chi ha bisogno di aiuto in questi momenti, fino a mettere a rischio la propria vita. La lezione si conclude con la citazione di un brano tratto da una poesia di Pablo Neruda particolarmente pertinente in queste circostanze: “Nascere non basta è per rinascere che siamo nati”.
Quanto abbiamo brevemente descritto costituisce un ottimo esempio di una puntata di questo bel programma di TV2000. Vengono trattati temi “alti” (“la Resurrezione”, “morire per un amico”, “il perdono”, “la Chiesa”,”il male che non voglio”,.. ) ma non solo; anche argomenti che risultano particolarmente vicini a dei adolescenti come quelli che si trovano in questa aula virtuale: “conosci te stesso”, “gentilezza e la rabbia”, “chi sono io?”, “il desiderio”, “basta la salute”,... Il tutto avviene in modo interattivo con gli studenti che rispondono ai professori sul tema del giorno, oppure che provocano loro stessi una discussione.
Grazie alla qualità dei professori, le riflessioni acquistano profondità grazie ai tantcolegamenti logici che vengon gfatti ad ampio raggio: non solo letteratura ma anche pittura e film o serial televisivi.
I due professori mantengono alto il livello delle lezioni sia pur con stili leggermente diversi: il prof Monda si impegna ad avere una maggiore interazione con i ragazzi, a cogliere i loro umori, e le domande che essi gli pongono ci appaiono spontanee. Anche il prof Ricciardi interloquisce con gli studenti ma il suo impegno è di completare nel modo più ampio il tema trattato e a volte sembra che le domande che gli studenti pongono siano state concordate.
Si tratta di un programma particolarmente felice sia per il livello qualitativo sia perché dà un buon esempio di come le lezioni possano esser organizzate in modo da risultare stimolanti per i ragazzi: viene sempre trattata “materia viva”, che tocca tutti loro.
Resta da sciogliere un’ultima curiosità. Il Covid ci sta cambiando e non ritorneremo più come eravamo prima; sul tema dell’educazione in particolare, l’esperienza di lezioni on-line sta lasciando una traccia, in positivo. E’ ovvio che l’interazione professore- alunno è insostituibile, perché non si tratta solo di istruire ma di educare, ora come nel futuro, ma è indubbio che la presenza di tante lezioni disponibili on-line stabilisca una positiva “concorrenza”, un confronto fra lo stile di tanti professori e in definitiva a una spinta verso un aumento della qualità didattica. Non sarà quindi strano, in un futuro, che il professore continui a tenere le lezioni in aula ai suoi studenti ma per un certo argomento particolare, li inviti ad andare a vedere in Internet quella lezione di un certo professore.
CARO GESU' . LE DOMANDE DEI BAMBINI


Bambini e ragazzi dagli 8 ai 12 anni, attraverso brevi clip, formulano le loro domande che vengono poi raccolte e commentate dalla catechista Cecilia Falcetti. In ogni incontro, della durata di dodici minuti, si affronta un tema centrato su una parola chiave: la noia, la tristezza, la paura, l’amicizia, gli angeli custodi e in particolare ci sono domande collegate al momento difficile che stiamo vivendo. Disponibile in diretta su TV2000 dal lunedì al sabato alle 12.20 e alle 17.30 su TV2000 e su Youtube per visionare le conversazioni precedenti
Ogni giorno, da lunedì a sabato, una catechista ci mostra come si può parlare di Gesù ai ragazzi di 8-12 anni anche in questi momenti difficili. Una utilissima iniziativa di TV2000 disponibile anche su Youtube
Nel tempo del Coronavirus i ragazzi stanno in casa. I più piccoli sono felicissimi di poter avere papà e mamma tutto il giorno con loro (magari a turno), i più grandicelli sentono la mancanza dei loro compagni di scuola, con i quali fanno almeno lunghe video-conversazioni. In questa occasione veramente unica dove i genitori, fra una telefonata di lavoro e l’altra, possono dedicarsi ai figli, perché non intrattenerli con un po’ di catechismo fatto con allegria, su temi che stanno loro a cuore?
Un ottimo spunto ci vene offerto da questa trasmissione che va in onda ogni giorno su TV2000 dove una catechista esperta, Cecilia Falcetti, risponde alla domande che ogni giorno un bambino, nella fascia 8-12 anni, le sottopone. La disponibilità di queste conversazioni, anche su Youtube oltre che sull app TV2000, offre il vantaggio di poter scegliere il tema che più sentiamo vicino. “Perché i nonni sono più a rischio di noi e non possiamo stare con loro?” (31 marzo). “In questi giorni, dove sono finiti gli angeli custodi di tutte le persone che stanno male?” (30 marzo). “Le chiese sono vuote, non si può partecipare alla messa; cosa possiamo fare?” (28 marzo). “Dove possiamo trovare il coraggio per affrontare il Coronavirus?”e così di seguito.
La catechista adotta un linguaggio facilmente comprensibile e si muove nell’ambito del bagaglio culturale disponibile, prevedibilmente, a quell’età. Viene citato il Principe Felice, si parla delle logiche dei videogiochi e delle partite di calcio oppure del cane grigio che tante volte ha protetto don Bosco.
Molto belle, per seguire il racconto e per il pubblico che ascolta, le illustrazioni e le piccole animazioni di Stefania Pedna
PER SEMPRE (2019)


Ogni mercoledì, dal 30 ottobre 2019, TV2000 trasmette il programma con un titolo programmatico: Per Sempre. Un format sul matrimonio nella forma di un game-show, condotto da Beatrice Fazi
TV2000 trasmette, per il secondo anno, Per Sempre, dove, con il pretesto di un game show fra coppie di fidanzati, si parla di matrimonio e ci viene mostrato, attraverso tanti casi reali, come la fedeltà abbia il potere di costruire la vera fonte della felicità
In Italia i matrimoni nel 2017 sono stati 191.287 (96.000 con rito religioso) contro i 400.000 nel 1968, la maggioranza dei quali, a quel tempo, secondo rito religioso. Ben vengano quindi programmi come Per sempre su TV2000, condotto da Beatrice Fazi, che cerca di scoprire il segreto che cela una unione che dura tutta una vita e molto indovinato è il titolo stesso, che non dà adito a dubbi sui propositi della trasmissione.
Il format è di per se’ semplice: due coppie di fidanzati gareggiano sia in prove domestiche (cambiare un pannolino, apparecchiare a tavola, stendere delle lenzuola) che teoriche, che hanno lo scopo di sondare il loro affiatamento. Le coppie arrivano accompagnate dai loro supporter, in genere degli amici che hanno contribuito a farli conoscere e che sono in grado di raccontarci, con più obiettività degli stessi interessati, i modi con cui si sono scelti. Il giudice di gara è una coppia di media età che può quindi vantare l’esperienza di un percorso matrimoniale ben collaudato. L’esplorazione di questo segreto da svelare si estende anche ad altri marito e moglie, in questo caso famosi, in grado di raccontare come sono arrivati a dirsi “si” ma soprattutto come la loro unione si consolidata con il tempo. L’intrattenimento è garantito dalla musica dal vivo del complesso Bandalarga e dalla Sit-Com Filo & Cri, con Cristina Odasso, già interprete di Francesca Cabrini .
Le parti più toccanti del programma sono le interviste a chi è sposato da tempo: a volte si intrattengono in prevalenza sugli aspetti divertenti dei loro primi incontri ma è più interessante scoprire come hanno affrontato in seguito momenti importanti come la nascita del primo figlio. L’intervista a Lino Banfi è stata finora la più toccante (nella prima puntata) e non solo perché è un bravo attore: la sua è stata una vera vita trascorsa insieme nella gioia e nel dolore (la coppia ha avuto momenti di povertà estrema), nella salute e nella malattia (la sua Lucia è ora malata di Alzheimer).
Ad ogni puntata, per ognuna delle due giovani coppie di fidanzati, viene aperta una scatola che contiene oggetti legati alla memoria della loro relazione. E’ un pretesto per sondare come si sono comportati in certi momenti nevralgici, belli o brutti.
Beatrice Fazi è molto brava nel mantenere alta l’attenzione del pubblico e la trasmissione vive di rendita della bellezza di tante coppie che hanno saputo costruire una vita insieme. Se c’è un’osservazione da fare, è che la conduttrice potrebbe essere “più cattiva”, togliesse cioè il velo di rispettoso pudore nelle interviste ce porta avanti, per esplorare le radici del legame che unisce le coppie, più che il sapere se magari è lui o lei che porta la colazione a letto la mattina al coniuge o qual è stata l’emozione del primo incontro. Ci sono tante coppie che oggi convivono e sarebbe bello se dal programma scaturisse il perché dello sposarsi, non solo nel suo significato religioso ma anche e soprattutto umano. Per questo stesso motivo sarebbe opportuno che si approfondisse non solo il rapporto di coppia, ma anche il loro impegno nel far crescere insieme i loro figli che è poi il momento più significativo nel quale si realizza la fusione della coppia. Forse, nell’edizione dell’anno precedente, l’inserimento del docu-reality dal titolo Corso di sopravvivenza per promessi sposi dove un sacerdote, don Ciro, metteva sotto stress una coppia di fidanzati per scavare nelle loro vere intenzioni, si raggiungeva un maggior senso di realismo.