I CAVALIERI DI CASTELCORVO

Riccardo e Giulia, rispettivamente di 11 e 13 anni, sono costretti a trasferirsi dalla grande città al piccolo borgo di Castelcorvo, ospiti della zia Margherita perché i genitori saranno impegnati per un certo tempo lontano da casa. Incontrano occasionalmente due loro coetanei di quel paese, Matteo e Betta e fanno subito amicizia. Assaliti da un gruppo di ragazzi violenti che rompono loro le bici e buttano via il cellulare di Matteo, sono costretti a entrare nel giardino del castello, per cercare di ritrovare il cellulare. Mentre stanno ancora nel giardino, vengono raggiunti dalle due sorelle proprietarie del maniero, che consegnano loro una carta di rame con un indovinello da risolvere e profetizzano di certi misteriosi cavalieri di Pontecorvo…
Dopo Sara & Marti ecco un altro serial della Disney interamente progettato e realizzato in Italia. In effetti le somiglianze non sono poche: entrambi ambientati in deliziosi borghi dell’Italia centrale, Bevagna nel primo, Torre Alfina, frazione di Acquapendente nel secondo (ma con un nome di fantasia: Castelcorvo) e ci raccontano di due ragazze (c’è un ragazzo nel secondo) che provengono da grandi città, seccati per esser stati catapultati in un piccolo centro dove, a loro avviso, non succede mai niente. Se Sara e Marti sono ritratte nella quotidianità della loro vita scolastica fra rivalità, amicizie e primi amori, i ragazzi di Castelcorvo, stranamente (almeno fino alla sesta puntata), sono ritratti sempre nel loro tempo libero che tuttavia risulta molto impegnato perché, come in una classica caccia al tesoro, ad ogni puntata debbono risolvere un nuovo quiz che consentirà loro di dipanare il fitto mistero che nasconde il castello.
Qualche critico ha colto delle somiglianze fra questo serial e Stranger Things visto che i ragazzi di Castelcorvo stanno cercando di dipanare il mistero che si cela dietro la scomparsa del presunto fratello di Betta ma lo stile è sostanzialmente diverso: il serial americano presenta scene spaventose e angoscianti che coinvolgono una ragazza dodicenne e situazioni di conflitto familiare; quello italiano ha protagonisti di 11-12 anni ed è adatto a esser visto da pre-adolescenti. Per fortuna, al contrario, in questo Cavalieri di Pontecorvo, c’è molto dell’italianissimo Pinocchio di Collodi e i ragazzi dovrebbero stare attenti a non inseguire troppo le loro divertimenti preferiti.
Il racconto si segue con facilità e anche se si sta trattando di un mistero, di un Altrove, un posto fuori dello spazio e del tempo, non ci sono scene spaventose o angoscianti. I quattro ragazzi sono ben caratterizzati: Riccardo è quello tecnologicamente più all’avanguardia, cerca solo il 5G e si ciba di videogiochi; Giulia è la più grande e mostra di avere interessi (maschili) anche fuori del gruppo. Betta è una ragazza pratica e decisa mentre Matteo, il più piccolo, non ama l’avventura, gli imprevisti ed è perennemente indeciso. Ciò che ogni tanto emerge, soprattutto nei dialoghi, è il meccanismo della recitazione (prima parlo io, poi parli tu..) che toglie immediatezza alle scene e rallenta il ritmo della storia. Ma la simpatia dei protagonisti è garantita e ci sarà sicuramente attesa per la seconda serie
Secondo l’usanza della Disney+, le puntate di questa prima serie non vengono rilasciate insieme, ma vengono rese disponibili settimana dopo settimana.